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Cuore o testa? Uno sguardo alle differenze nella sensibilità alle informazioni affettive e cognitive

Cuore o testa? Uno sguardo alle differenze nella sensibilità alle informazioni affettive e cognitive

Immagina di dover scegliere se vedere al cinema un film pieno di suspense in grado di tenerti incollato alla sedia o un documentario storico.  La scelta che farai rispecchia, probabilmente, la tua preferenza nel seguire il cuore o lasciarti guidare dalla testa.  In questo articolo vedremo come le informazioni affettive e cognitive su ciò che ci circonda non hanno la stessa importanza per tutti, ma dipendono dall’orientamento personale di ciascuno di noi e dirigono in maniera differenziale le...

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Falchi o colombe? Fiducia e cooperazione nei processi decisionali inclusivi

Falchi o colombe? Fiducia e cooperazione nei processi decisionali inclusivi

“Supponiamo che io abiti al pianterreno di un vecchio edificio; sul mio pianerottolo c’è un’altra porta dove abita un altro inquilino. Non lo conosco: ogni tanto sento che esce di casa o che rientra a tarda sera ma non so neppure che faccia abbia. L’amministratore è latitante, non c’è il portiere. Il problema è chi debba pulire il pianerottolo. Posso scegliere fra alcune alternative: a. non occuparmene lasciando che questo spazio diventi nell’arco di 2-3 mesi impresentabile; b....

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La relazione tra infraumanizzazione e ideologie sociali nei bambini: Il ruolo della giustificazione del sistema

La relazione tra infraumanizzazione e ideologie sociali nei bambini: Il ruolo della giustificazione del sistema

Introduzione

Negli ultimi 10 anni gli psicologi sociali hanno iniziato a indagare il fenomeno  dell’infraumanizzazione (Vaes, Leyens, Paladino, & Miranda, 2012) seguendo la formulazione originale di Leyens e collaboratori (Leyens et al., 2000; Leyens, Demoulin, Vaes, Gaunt, & Paladino, 2007). L’infraumanizzazione è un processo intergruppi “quotidiano,” che non implica una totale negazione dell’umanità altrui. Tale fenomeno si riferisce alla percezione dell’outgroup come meno definito dell’ingroup da tratti unicamente umani, cioè quelli che distinguono l’essere umano da...

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Come rendere più umani gli altri gruppi: Effetti del contatto sull’infraumanizzazione dell’outgroup

Come rendere più umani gli altri gruppi: Effetti del contatto sull’infraumanizzazione dell’outgroup

L’infraumanizzazione

Il pregiudizio e il favoritismo per il proprio gruppo sono senza dubbio alcuni dei concetti più studiati dagli psicologi sociali. La ricerca ha messo in luce come le persone abbiano un bisogno fondamentale di appartenere a gruppi valorizzati (Tajfel, 1981) e come esse tendano a preferire il proprio gruppo (ingroup; si veda glossario) ai gruppi estranei (outgroup; si veda glossario). Una conferma in tal senso viene dai celebri studi sui gruppi minimali (Tajfel, Billig, Bundy,...

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Quando la deumanizzazione ferisce: Attribuzioni di umanità e violenza

Quando la deumanizzazione ferisce: Attribuzioni di umanità e violenza

 “Tutto ciò che rende gli altri meno umani rende meno umani anche noi.” (Desmond Tutu, 1999).

 

Nel Febbraio 1999, a New York, Amadou Diallo, un giovane africano immigrato negli Stati Uniti, fu ucciso da quattro poliziotti che spararono 41 colpi di pistola, colpendo Diallo per 19 volte. L’unico oggetto ritrovato addosso al ragazzo fu un portafogli; con tutta probabilità, Diallo lo stava estraendo per mostrare i documenti. Nel 2008, a Parma, Emmanuel Bonsu,...

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Attribuire una mente a individui e gruppi

Attribuire una mente a individui e gruppi

Questo articolo parla della nostra capacità di percepire la mente degli altri. Quali meccanismi psicologici sono alla base della percezione di mente? Quali sono i fattori che influiscono sull’attribuzione di mente? Quali dimensioni di giudizio utilizziamo per decriptare la mente altrui? E se fallissimo nella percezione di mente, non riconoscendola a chi ce l’ha? 

Mentalizzazione

La capacità di leggere la mente degli altri mi ha sempre affascinato, forse per gli elementi di magia e...

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L’uomo ingranaggio: L’oggettivazione al lavoro

L’uomo ingranaggio: L’oggettivazione al lavoro

Chi di noi non ricorda le immagini di Charlie Chaplin in Modern Times (1936)? Un operaio lavora a una catena di montaggio. Il suo unico compito è quello di avvitare un bullone. Tutt’attorno altri operai che svolgono azioni ripetitive e standardizzate. Non si può perdere il ritmo dettato dallo scorrere del nastro trasportatore, che implacabile continua il suo corso. L’operaio non può che adattarsi come tutti gli altri. Il movimento diventa meccanico e automatico, difficile distinguere l’uomo dalla...

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I videogiochi possono avere effetti negativi? Violenza e immoralità nel mondo virtuale

I videogiochi possono avere effetti negativi? Violenza e immoralità nel mondo virtuale

Un uomo biondo, all’angolo di un vicolo, sta discutendo animatamente con un'altra persona. Apparentemente i due si conoscono. A un certo punto la conversazione si interrompe e i due guardano in direzioni opposte. Pochi istanti dopo la conversazione riprende, con toni ancora più accesi, linguaggio scurrile, imprecazioni. La tensione aumenta, finché uno dei due uomini estrae una pistola e fredda l’interlocutore. Poco dopo, andandosene, si giustificherà dicendo che non aveva gradito il modo in cui egli era stato...

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Altruisti, cooperativi e morali: Perché è più facile esserlo domani che oggi

Altruisti, cooperativi e morali: Perché è più facile esserlo domani che oggi

Un portafogli smarrito e ritrovato. Una donazione ad un ente che si occupa di ricerca sulle malattie degenerative. Una tangente non accettata. Un divorzio che si conclude senza il ricorso al tribunale. Alla base di tutti questi eventi vi è la tendenza umana a cooperare, ad essere altruisti e ad appellarsi a dei principi morali che permettono di mettere da parte il proprio interesse personale a vantaggio del bene comune. Sebbene concettualmente diversi, altruismo, cooperazione e moralità possono...

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Io dico probabilmente, tu capisci sicuramente: Come le persone interpretano i termini probabilistici

Io dico probabilmente, tu capisci sicuramente: Come le persone interpretano i termini probabilistici

Le previsioni meteorologiche relative al week-end pasquale del 2009 davano “probabili piogge” in Versilia. Come conseguenza, circa il 20% delle prenotazioni furono disdette. Le previsioni furono smentite da un caldo sole primaverile e i sindaci della zona chiesero un risarcimento alla società di meteorologia che aveva fatto le previsioni. Erano le previsioni a essere sbagliate, o solo il modo di comunicarle? Dire che sono previste “probabili piogge” cosa significa? C’è il 100% di probabilità che piova oppure le...

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