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Teorie del complotto. Cosa può dirci la psicologia?

Teorie del complotto. Cosa può dirci la psicologia?

Cosa sono le credenze complottiste?

Il COVID-19 è una strategia per tenere la popolazione sotto controllo. L’uomo non è mai stato sulla Luna. La Terra è piatta. I vaccini causano l’autismo. Queste sono solo alcune delle numerose teorie del complotto che chiunque può facilmente incontrare entrando nel vasto mondo online, costituito oramai non solo da siti Web, ma anche da blog, forum e social media dove chiunque ha modo di pubblicare contenuti, esprimere opinioni...

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Intorno al #MeToo: Uno sguardo psico-sociale sul movimento contro la violenza e le molestie sessuali

Intorno al #MeToo: Uno sguardo psico-sociale sul movimento contro la violenza e le molestie sessuali

L’inizio del Ventunesimo secolo è stato caratterizzato da una crescente attenzione verso la diffusione delle molestie e degli abusi sessuali, soprattutto verso le donne, e dai tentativi di combattere questi fenomeni (Eurobarometer, 2016). L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Who, 2013) ha evidenziato che, a livello mondiale, circa il 35% delle donne ha fatto esperienza di violenza fisica e/o sessuale da parte di uomini con cui, in molti casi, avevano una relazione intima. Dati simili sono stati riportati dalla...

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Le determinanti psicosociali dell’azione collettiva: Il modello SIMCA

Le determinanti psicosociali dell’azione collettiva: Il modello SIMCA

L’attuale periodo storico è caratterizzato da un crescente numero di persone insoddisfatte dello status quo vigente e desiderose di cambiamenti a livello sociale, economico e politico. Si pensi, ad esempio, agli eventi organizzati recentemente in occasione dei “Fridays for Future”, ai quali persone provenienti da oltre 180 città italiane hanno aderito per chiedere alla politica di mobilitarsi per l’ambiente. Spesso, le persone che decidono di mobilitarsi si uniscono in azioni collettive che prendono la forma di dimostrazioni...

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Prendersi cura della salute cerebrale: consigli pratici e considerazioni conclusive

Prendersi cura della salute cerebrale: consigli pratici e considerazioni conclusive

Terminato il mese di settembre, dedicato sia all’invecchiamento in salute che alla consapevolezza sulla malattia di Alzheimer, ottobre inizia con la giornata internazionale della persona anziana, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1990. Vogliamo dunque cogliere l’occasione per parlare ancora una volta di invecchiamento in salute, riassumendo i precedenti articoli e facendo qualche considerazione conclusiva.

Come è stato già spiegato dalle Dott.sse Iannizzi, Devita, Fenn e Montani, prendersi cura del proprio...

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I benefici dell’attività fisica sulla salute cerebrale

I benefici dell’attività fisica sulla salute cerebrale

Mentre é ormai largamente risaputo che l’attività fisica é un fattore essenziale per mantenere una buona salute generale, gli effetti positivi che può avere sul cervello sono meno conosciuti. Al contrario, un sempre più crescente insieme di ricerche sta cercando di valutare l’efficacia dell’esercizio fisico sulla salute cerebrale, mettendone in luce i diversi benefici.

L’attività fisica è in grado di indurre numerosi adattamenti vascolari e neurali che sono stati associati sia alla riduzione di depressione e...

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Prevenire il declino cognitivo con la giusta alimentazione

Prevenire il declino cognitivo con la giusta alimentazione

(traduzione di Elisa Di Rosa, versione originale a seguito della traduzione italiana)

Fino a pochi anni fa, l’idea di poter prevenire la malattia di Alzheimer e le altre forme di demenza attraverso il cibo sembrava impossibile. Ancora non sappiamo le cause esatte dell’Alzheimer, e non abbiamo una medicina che lo curi. Però sappiamo che l’infiammazione cronica del cervello a partire dall’età adulta aumenta il rischio di demenza negli anni successivi. Grazie ai moltissimi recenti studi scientifici...

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RISERVA COGNITIVA E PALESTRA DELLA MENTE PER UN INVECCHIAMENTO DI SUCCESSO

RISERVA COGNITIVA E PALESTRA DELLA MENTE PER UN INVECCHIAMENTO DI SUCCESSO

La popolazione italiana è tra le più longeve d’Europa: seconda solo alla Spagna, la speranza di vita alla nascita nel nostro paese è di circa 83 anni. A far distinguere l’Italia dalle altre nazioni non è solo la longevità di per sé, ma l’effettiva percentuale di “over 65” che vi risiedono, è pari al 22,6% della popolazione generale (dati Istat 2018). Quando si parla di invecchiamento, è facile cadere nella tentazione di considerare questa fase della vita come...

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Attrattività del volto e genere. Non sempre essere belle aiuta nella scalata professionale e politica.

Attrattività del volto e genere. Non sempre essere belle aiuta nella scalata professionale e politica.

Essere parte di una società moderna comporta un’ampia possibilità di contatti interpersonali ed una frequente interazione con persone totalmente sconosciute. È perciò interesse della psicologia sociale comprendere quali siano i meccanismi che guidano la percezione dell’altro anche in situazioni di scarse informazioni disponibili. Una delle principali fonti di informazione cui facciamo ricorso per formulare un giudizio nei confronti di una persona sconosciuta è il volto (Garza, Heredia, & Cieslicka, 2016; Peters, Rhodes, & Simmons, 2007). Il volto di...

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Il dovere di essere belle: la sessualizzazione interiorizzata

Il dovere di essere belle: la sessualizzazione interiorizzata

"Se una viene vestita così io dico ‘ma chi è sto pu*****ne?’". Queste le parole usate da Fabio Volo per apostrofare Ariana Grande nel video del suo singolo 7rings (la Repubblica, 2019). Durante il suo programma su radio DeeJay, il conduttore radiofonico ha affermato che tale video sarebbe un continuo richiamo alla sessualità, visti i modi di vestire e di comportarsi della cantante e delle altre protagoniste femminili. Peccato, però, che la canzone inneggi a niente meno che...

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Leadership e Identità Sociale: L’Importanza della Dimensione Morale

Leadership e Identità Sociale: L’Importanza della Dimensione Morale

“I leader migliori, mi sembra, non dicano mai ‘io’ [...]. Il fatto è che non pensano ‘io’:

pensano ‘squadra’. Sono consapevoli che il loro compito è quello di far funzionare la squadra. […]

Vi è un’identificazione con il compito e con il gruppo”. (Druncker 1992, 14).

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