Quando il pensiero vale più dell'oro: la relazione tra cognizione e prestazione negli atleti olimpici
I/le partecipanti devono memorizzare la sequenza e toccare i blocchi nello stesso ordine o nell'ordine inverso (per un'ampia panoramica dei compiti cognitivi generali si veda Diamond, 2013).
I compiti specifici per lo sport, invece, richiedono conoscenze e/o esperienze specifiche perché gli stimoli (immagini, video di una situazione sportiva), l'ambiente del compito (istruzioni, dimensioni della presentazione, posizione del partecipante) e a volte le risposte (passaggio, movimento di tutto il corpo) sono specifici per lo sport. Ad esempio, nei “Flanker task” specifici per il calcio vengono presentati 5 giocatori su uno schermo, con il giocatore centrale che rappresenta l'elemento target e i giocatori “fiancheggianti” che sono i (potenziali) distrattori (Musculus et al., 2022). Il partecipante, un giocatore di calcio, si trova di fronte allo schermo con un pallone tra un piede e l’altro, e deve passare il pallone verso l'area di porta (sinistra/destra) che il giocatore centrale sta guardando. In sintesi, anche quando sono stati identificati i costrutti cognitivi rilevanti, la selezione di compiti appropriati per la valutazione cognitiva non è banale a causa della variabilità nei disegni sperimentali (Furley et al., 2023).
I test cognitivi standardizzati che misurano abilità cognitive generali sono facilmente disponibili, spesso gratuitamente (psytoolkit o OpenSesame). Tuttavia, poiché i test che misurano le abilità cognitive specifiche per ogni sport rispondono a specifiche esigenze di valutazione o di ricerca, richiedono una stretta collaborazione tra ricercatori/trici e professionisti/e dello sport per selezionare stimoli (video) rappresentativi per una valutazione cognitiva efficace e affidabile, nonché una disponibilità di risorse significativa e procedure di validazione che richiedono molto tempo. Attualmente non esiste una batteria liberamente utilizzabile composta di compiti specifici per lo sport che misuri vari costrutti cognitivi in diversi sport, questo potrebbe essere un prossimo obiettivo prezioso sia per l’ambito della ricerca sia per l’ambito applicato.
Sfide associate ai test cognitivi sul campo. L’utilizzo di test cognitivi sul campo (ad esempio durante i ritiri di allenamento) offre la possibilità di effettuare ricerca ecologica con approfondimenti sui processi cognitivi che via via avvengono durante l’attività sportiva. ecologici. Tuttavia, i ricercatori e le ricercatrici devono trovare il modo migliore garantire la validità e l'affidabilità dei risultati.
Principali criteri di qualità (affidabilità, validità, obiettività): I test cognitivi devono essere proposti in più sessioni e risultare sempre affidabili pur tenendo conto delle variazioni nelle prestazioni influenzate da programmi di allenamento impegnativi o dalla stanchezza generale. I test cognitivi devono, inoltre, essere in linea con le richieste cognitive e gli obiettivi di allenamento specifici dello sport. La validità implica anche la considerazione del potenziale impatto della fatica fisica o mentale (Borsboom & Mellenbergh, 2007) e garantisce che i test riflettano accuratamente le capacità cognitive degli atleti e delle atlete in condizioni realistiche. L'obiettività è fondamentale per salvaguardare l'equità e la coerenza nei confronti di campioni sperimentali diversi. Per questo sono richieste procedure standardizzate, istruzioni chiare e ambienti uniformi in cui vengono somministrati i test soprattutto con atleti/e d'élite che possono avere diversi livelli di esperienza con i test cognitivi.
Standardizzazione ed equità: I test sul campo nei palazzetti dello sport e nelle stanze adiacenti comportano delle interferenze come il rumore, le interruzioni/distrazioni impreviste, allenamenti intermittenti o le variazioni di luce e temperatura. I ricercatori e le ricercatrici devono trovare spazi adeguati a condurre la valutazione cognitiva nel modo più standardizzato possibile, utilizzando anche dispositivi come cuffie per ridurre al minimo rumori e distrazioni.
Ragionevolezza: Considerando la limitata capacità di attenzione e la diminuzione del tasso di impegno degli individui nel tempo, i ricercatori e le ricercatrici devono assicurarsi che i test cognitivi si concentrino solo su fattori rilevanti e abbiano una durata minima.
Uso efficace delle risorse: È fondamentale un uso efficiente delle risorse, in termini di tempo e materiali, senza compromettere la qualità della valutazione (Moosbrugger & Kelava, 2012),
soprattutto durante la preparazione per le Olimpiadi, quando i programmi di allenamento sono così stretti che il tempo a disposizione per i test è limitato. Bilanciare brevità e completezza è un compito delicato, poiché test troppo lunghi possono affaticare la capacità di attenzione e anche causare ritardi nell'intero processo diagnostico.
Validazione/Standardizzazione (dall’inglese “scaling”): Confrontare i risultati dei compiti cognitivi con i valori standard corrispondenti all'età e al sesso è la prassi, ma è importante considerare che gli atleti e le atlete possono avere livelli di forma fisica eccezionali. Non è sempre facile distinguere se le differenze cognitive derivino da variazioni soggettive reali o dal fatto che gli atleti e le atlete presentano una forma fisica più performante rispetto alla media.