Quando il pensiero vale più dell'oro: la relazione tra cognizione e prestazione negli atleti olimpici

Le atlete si distribuiscono poi nei diversi punti predisposti per la raccolta e la valutazione dei dati, tra cui quelli relativi a compiti di prestazione motoria (8.15), a interviste sul ciclo mestruale (8.35), al prelievo di sangue (8.55) e a questionari psicosociali.

Ore 9.15. Test cognitivi. Sofia viene sottoposta a tre compiti computerizzati per valutare funzioni cognitive di base, come la velocità di elaborazione e l'attenzione visiva, e funzioni cognitive superiori, come la memoria di lavoro o la flessibilità cognitiva (Figura 2). Questi compiti consistono nel navigare attraverso lettere con diversi schemi o puzzle o nel rispondere a forme geometriche lampeggianti o a combinazioni di lettere e numeri pressando un pulsante, nel modo più accurato e veloce possibile. Le capacità decisionali di Sofia, inoltre, vengono valutate per mezzo di un paradigma, specifico per il basket, di generazione di opzioni: Sofia guarda scene di giocatori che si esibiscono in partite olimpiche di pallacanestro, i video si interrompono bruscamente e Sofia deve creare istantaneamente delle opzioni riguardo a come lei, come giocatrice, avrebbe potuto agire successivamente e deve infine decidere quale eseguire tra queste opzioni.
 
 
 
Figura 2: Illustrazione delle funzioni cognitive e del modo in cui vengono valutate nel progetto.
 
 
Ore 9.45-11.15. Seconda sessione di allenamento.
Ore 11.15. Pranzo.
Ore 12.00-13.15: Sofia completa il lavoro proposto in altri quattro punti predisposti per la raccolta e la valutazione dei dati.
Ore 15.00. Prima prova in campo. Dopo una lunga giornata di valutazione che ha richiesto concentrazione Sofia è in grado di dimostrare le sue capacità cognitive sul campo e di mostrare la stessa capacità di gioco che ha quando si sveglia riposata e piena di energia.
5 giorni dopo. I risultati individuali di tutte le valutazioni interdisciplinari sono riassunti in avatar contrassegnati da semafori (Figura 1). Questo strumento di visualizzazione aiuta i ricercatori a confrontarsi con gli atleti e le atlete e gli allenatori e le allenatrici per individuare quali capacità sono al di sopra della norma (verde), quali sono all'interno di un range normale (giallo) e quali rappresentano aree di miglioramento (rosso), guidando l’elaborazione di potenziali interventi personalizzati.
Questo programma giornaliero dimostra che la preparazione olimpica va oltre il semplice allenamento di pallacanestro, comprendendo anche diagnosi interdisciplinari e interventi individualizzati non direttamente legati alla disciplina. Come ricercatori e ricercatrici ci proponiamo di fornire approfondimenti “dietro le quinte dei test”, dove la diagnostica viene elaborata con cura e gli interventi vengono personalizzati in base ai risultati.

 

“Dietro le quinte” I: La diagnostica cognitiva sul campo

 
Selezione e sviluppo dei compiti cognitivi. Prima di avviare i progetti di ricerca i/le ricercatori/trici, gli/le allenatori/trici e i/le coordinatori/trici di ricerca dell'associazione sportiva si incontrano e discutono gli interessi particolari dell’associazione, tenendo conto anche delle abilità cognitive specifiche richieste dalla disciplina sportiva.
La psicologia dello sport distingue le competenze delle componenti cognitive (dall’inglese cognitive components skills, Voss et al., 2010) dall'approccio della prestazione esperta (dall’inglese expert performance approach, Ericsson, 2003). Secondo la prima filosofia di pensiero, la pratica a lungo termine dell'attività fisica insieme a richieste mentali progressivamente più complesse, quando si arriva al livello d'élite, influenza positivamente le prestazioni cognitive legate ad abilità cognitive generali. Al contrario l'approccio della prestazione esperta sostiene che gli atleti d'élite superano quelli non d’élite e i principianti soprattutto nei compiti cognitivi specifici dello sport. Una differenza cruciale è quindi la concettualizzazione dei test cognitivi: mentre la ricerca che segue l'approccio cognitive components skills implementa per lo più compiti cognitivi che misurano abilità cognitive generali, la ricerca che segue l'approccio expert performance approach utilizza compiti cognitivi specifici per ogni sport (Kalén et al., 2021). La prima tipologia di compiti utilizza stimoli (simboli, numeri, forme geometriche) e risposte che possono essere decodificati ed “affrontati” praticamente da chiunque, poiché non richiedono conoscenze o esperienze specifiche. Ad esempio, nel “Flanker task” gli stimoli sono frecce che puntano a sinistra circondate da due frecce che puntano a destra (e viceversa; si veda anche la Figura 2). La direzione della freccia centrale deve essere decodificata e indicata premendo un pulsante. In un test computerizzato di Corsi (per valutare la memoria di lavoro), gli stimoli sono serie di quadrati che si illuminano sullo schermo.

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