Tra Eccellenza e Benessere. Strategie per equilibrare lavoro e vita privata nei contesti di lavoro flessibile: il caso dell’accademia

Alcuni studi evidenziano come le donne vivano un maggior conflitto tra lavoro e vita a causa dell’aspettativa legata ai ruoli di genere tradizionali, che le vede come coloro che si devono occupare dei compiti di cura (Magadley, 2021; Rafnsdóttir e Heijstra, 2013). Per donne la flessibilità lavorativa è una sfida, mentre per gli uomini è un’opportunità (Carreri, 2020). Questa asimmetria è diventata molto evidente durante la recente pandemia da COVID-19, quando il lavoro da remoto ha ulteriormente sfumato i confini tra lavoro e vita privata, con un conseguente calo della produttività delle donne, mentre quella degli uomini è aumentata (Myers et al., 2020). La ricerca di equilibrio tra lavoro e vita nell'accademia concorre dunque ad esasperare l'ineguaglianza di genere già insita nell'accademia, tradizionalmente vista come un dominio maschile (Rosa, 2022). Sia che gli ostacoli siano esterni, come l'ipercompetitività per i finanziamenti per la ricerca e la precarietà, o interni, come cercare la perfezione o credere di dover fare di più, il risultato rimane lo stesso: spingersi al limite ha un impatto negativo sul benessere (Martin & Stanfill, 2023). Quindi, cosa si può fare per migliorare l’equilibrio vita-lavoro in questi ambiti? Ecco dieci suggerimenti per armonizzare lavoro accademico e vita privata (ma che possono essere utili per molti altri lavori dalle caratteristiche simili), tratti dalle ricerche recenti su questo argomento (vedi ad esempio Townsend, 2020 o Erren et al., 2021 per 10 raccomandazioni di 10 Premi Nobel):

  1. Lavora di meno: Lavorare ore eccessive è dannoso e non sempre necessario (Erren et al., 2021). Anche se ami il tuo lavoro e lavori volentieri a lungo, le persone sono più propense a commettere errori quando sono stanche, hanno più alti livelli di stress, depressione e pensieri suicidi (Park et al., 2020). Ridurre le ore di lavoro può restituire ai lavoratori il diritto al loro tempo, riequilibrando le attività lavorative e non lavorative e valorizzandoli entrambi (Chung, 2022).  Le strategie successive propongono una serie di spunti rispetto a cosa concretamente si può fare per lavorare non solo meno ore, ma con una maggiore qualità.
  2. Trova il tuo modo per gestire la flessibilità: La flessibilità può essere una lama a doppio taglio. Anche se puoi lavorare da qualsiasi luogo, lavorare tutto il tempo è insostenibile. Nonostante tu sia appassionato/a del tuo lavoro, stabilisci dei confini tra le tue ore di lavoro e la tua vita personale. Potrebbe essere più facile a dirsi che a farsi, specialmente senza un tradizionale cartellino da timbrare, ma è essenziale. Stabilisci un numero massimo di ore lavorative al giorno e attieniti al tuo piano. Quando quelle ore sono trascorse, tornare a casa è un must (Sallee & Lewis, 2022).
  3. Impara a dire no: La flessibilità può essere una sfida significativa in lavori intellettuali e creativi. Imparare a dire no è essenziale (Beigi et al., 2018; Townsend, 2020). Può essere difficile, specialmente quando ciò che fai ti appassiona e incuriosisce, ma è fondamentale capire le tue priorità e attenertici. Se ti dedichi a troppi progetti, è probabile che non ne completerai nessuno. Scegli un focus principale e limita i progetti periferici.
  4. Stabilisci obiettivi specifici e raggiungibili a breve e lungo termine: Per imparare a dire no in modo efficace, hai bisogno di un'agenda chiara dei tuoi obiettivi a breve e lungo termine. Stabilire obiettivi realistici è fondamentale (Townsend, 2020). Ricorda che sei umana/o e il lavoro di qualità richiede tempo. Obiettivi irrealistici portano a un senso di impotenza e sopraffazione, che ostacolano la tua efficienza producendo procrastinazione. Lavora per priorità, non per emergenza.
  5. Collabora invece di competere: Sebbene molti ambiti lavorativi, come l'accademia, siano altamente competitivi, la collaborazione è spesso più vantaggiosa della competizione (vedi Balconi et al., 2017 per un'analisi neuroscientifica). Collabora con persone che integrano i tuoi punti deboli e impara da loro, delega e chiedi aiuto. Come ha dichiarato il Premio Nobel Richard Roberts, "La collaborazione è assolutamente la chiave".
  6. Crea legami con i tuoi colleghi: La ricerca dimostra che l'ambiente di lavoro influisce significativamente sulla soddisfazione lavorativa e sul benessere complessivo. Indipendentemente dal tipo di supporto (supporto verticale, ad esempio da un/a supervisore a un dottorando/a o orizzontale, tra professori/professoresse o dottorandi/e), il supporto sociale influisce positivamente sul benessere generale (Sverdlik et al., 2018).
  7. Crea un ambiente più paritario: Sebbene ancora in fase embrionale, la ricerca sulla decentralizzazione organizzativa indica che i/le dipendenti che percepiscono che potere decisionale è condiviso sono più felici sul posto di lavoro (Filippi et al., 2023b). Ambienti di lavoro come l'accademia forniscono un terreno di prova ideale per questo concetto, in quanto spesso si formano gruppi di lavoro che smantellano le gerarchie e favoriscono relazioni più uguali. Questo è anche in linea con quanto affermato da Kinman e Johnson (2019), che hanno evidenziato due fattori protettivi per il benessere in accademia, strettamente legati alla decentralizzazione: autonomia e lavoro di squadra.
  8. Prenditi delle pause: Quando si parla di equilibrio tra lavoro e vita, è importante considerare l'importanza delle pause. Nonostante la ricerca mostri che la nostra capacità di attenzione è limitata (Bradbury, 2016), molte persone faticano ancora a prendersi delle pause (senza sentirsi in colpa).

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