Sfrutta il tuo respiro per raggiungere la tua performance migliore

Figura 2. Tecniche di regolazione volontaria della respirazione secondo il meccanismo principale di regolazione autonomica (proprietà degli autori)
 
Dopo aver appreso come eseguire correttamente ogni tecnica, il passo successivo verso l'uso efficace della respirazione modificata nella performance sportiva è una comprensione completa degli effetti specifici che ciascuna tecnica esercita su corpo e mente. La RLC aumenta l'attività del sistema parasimpatico attraverso l'attivazione del nervo vago, promuovendo il rilassamento psicofisiologico. Questo effetto può essere accentuato prolungando la fase espiratoria e quindi beneficiando della naturale diminuzione della frequenza cardiaca che si verifica quando espiriamo. A livello teorico la RLC sembra influenzare il collegamento bidirezionale tra cervello e cuore, in linea con il modello di integrazione neuroviscerale (Neurovisceral Integration Model; Sevoz-Couche & Laborde, 2022; Smith et al., 2017). Attivando specifiche aree cerebrali connesse tra di loro, come il central autonomic network, e aumentando la variabilità della frequenza cardiaca mediata dal nervo vago, un indice di attività parasimpatico, la RLC sembra migliorare l'autoregolazione a livello emotivo, cognitivo e cardiaco. Una efficiente autoregolazione può aiutare gli atleti e le atlete a contrastare i sintomi debilitanti dell'ansia pre-competitiva, come succede nel caso di scarsa attività del parasimpatico, e a contrastare anche la comparsa di emozioni negative. A livello cognitivo la RLC influenza positivamente attenzione, inibizione, memoria di lavoro e flessibilità mentale (es. Laborde et al., 2019, Paul & Garg, 2012).
Agli effetti attivanti della RVC e della IV sono stati attribuiti un aumento dell’attività simpatica e una diminuzione dell'attività parasimpatica. Durante una risposta di “combatti o fuggi” si noterà, ad esempio, un aumento della frequenza cardiaca e della quantità di ossigeno utilizzato dal corpo. Questo cambiamento fisiologico migliora la produzione e l'apporto di energia, migliorando di conseguenza il funzionamento muscolare in particolare nelle fibre muscolari a contrazione rapida. Inoltre, durante la IV, il pH del sangue aumenta causando costrizione dei vasi sanguigni e riducendo la nostra esigenza di respirare. Nonostante le somiglianze, le percezioni soggettive di queste due tecniche possono differire: mentre sentirsi energizzati e all'erta è comune dopo la RVC, l'iperventilazione prolungata è accompagnata da panico e irrequietezza (Balters et al., 2018; Gilbert, 1999), ragioni per cui il termine "iperventilazione" è spesso percepito negativamente. A tale proposito va osservato che nel caso in cui effettua la IV l’individuo esercita un controllo intenzionale sul proprio schema respiratorio, al contrario, nell’ iperventilazione indotta dall’ansia l’individuo non è in grado di controllare tale iperventilazione. Tuttavia popolazioni specifiche, come pazienti affetti/e da disturbi di panico, sperimentano sensazioni significativamente più negative durante la IV rispetto a pazienti sani/e, nonostante presentino risposte fisiologiche simili (Wollburg et al., 2008). Questa scoperta è stata attribuita al fraintendimento relativo ai segnali corporei che sono stati interpretati, erroneamente, come ansia a livello cognitivo e ha suggerito cautela nell'implementare la IV negli atleti e nelle atlete affetti/e da disturbi di panico e ansia.
Curiosamente, la AP induce co-attivazione parasimpatica e simpatica, aumentando l'attività in entrambi i rami. Al contrario di quanto accade durante l'iperventilazione, il pH del sangue diminuisce durante la AP, causando la dilatazione dei vasi sanguigni. Altri cambiamenti nel corpo includono una riduzione della frequenza cardiaca e la redistribuzione del flusso sanguigno per preservare la funzione degli organi.
A causa di questi effetti distinti, ciascuna tecnica deve essere implementata in modo mirato per facilitare, e non ostacolare, le performance sportive. La sezione seguente, utilizzando esempi provenienti dalle discipline olimpiche, presenta il momento più opportuno in cui gli atleti dovrebbero applicare tecniche di respirazione specifiche.
 

Implementazione delle tecniche di respirazione negli sport (olimpici)

 

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