La comunicazione non verbale. Caratteristiche e funzioni
La comunicazione non verbale (CNV) è un aspetto del comportamento umano che da sempre ha attirato l’attenzione e l’interesse di molti sia in campo scientifico sia e soprattutto in campo sociale, nonché artistico, letterario, mediatico, commerciale, ecc. Il fatto che si possa comunicare anche senza parlare affascina la nostra fantasia e curiosità. Eppure, sembra che dimentichiamo che buona parte degli esseri viventi, soprattutto i vertebrati, utilizza solo questo tipo di comunicazione. Inoltre, a livello evolutivo, gli esseri umani stessi hanno utilizzato solo segnali non verbali per comunicare tra loro prima della nascita e invenzione del linguaggio verbale. Non solo, a livello di sviluppo, ciascuno di noi ha utilizzato per comunicare solo segnali corporei (sin dai primi mesi di vita), prima dell’apprendimento della lingua madre e poi di altre lingue.
Per una definizione…
Prima di iniziare a parlare di CNV è necessario trovare una definizione della stessa (Bonaiuto & Maricchiolo, 2009). L’attributo “non verbale” indica “tutto ciò che non è parola”, cioè tutto ciò che non è linguaggio verbale, che è considerato il mezzo più raffinato ed evoluto per relazionarsi. La “comunicazione” è un interscambio dinamico, un invio e ricezione di informazioni, pensieri, atteggiamenti, una condivisione e costruzione di significati. La “comunicazione non verbale” si potrebbe definire quindi come una trasmissione di contenuti, costruzione e condivisione di significati che avviene a prescindere dall’uso delle parole. La componente non verbale della comunicazione, infatti, comprende tutti gli aspetti di messaggi diversi dalle parole. Infatti Greene (1980) preferisce usare la distinzione fra “comunicazione che fa uso di parole” e “comunicazione che non ne fa uso”, anziché verbale e non verbale. Un'altra denominazione per questa forma di comunicazione è “linguaggio del corpo” (bodily communication), o comunicazione corporea, proprio perché molti dei segnali non verbali, come avremo modo di vedere, sono espressi mediante cenni e movimenti di parti del corpo. Tale espressione, secondo alcuni autori (Kendon, 2004), sarebbe più corretta e recentemente sta conoscendo una fortuna crescente rispetto a quella di CNV.
In questa sede ho preferito utilizzare la denominazione non verbale, comprendendo così anche i termini: segnali non verbali, comportamenti non verbali, indicatori non verbali, ecc., in quanto farò riferimento anche a codici e canali comunicativi non necessariamente corporei (es. gestione del tempo, ambiente architettonico, ecc.). Infatti gli esseri umani, quando interagiscono, particolarmente in co-presenza, in modo visibile, comunicano continuamente tra loro non soltanto contenuti verbali, fornendo così reciprocamente informazioni circa le loro intenzioni, gli interessi, i sentimenti e le idee, che vogliano farlo o no. Ad esempio, le posture, la distanza interpersonale, le direzioni di sguardo dei partecipanti durante una conversazione forniscono molte informazioni sulla relazione tra le persone, la natura di tali relazioni, e il livello e la forza del loro coinvolgimento nella relazione e nella situazione conversazionale. Le loro azioni, intenzionali o meno, dirette verso oggetti, persone, ambiente circostante, o se stessi, forniscono, a chi ne coglie la lettura, informazioni su scopi, obiettivi, interessi e motivazioni. Ci sono anche le azioni che sono di per sé espressive, però. Così, da come le persone si avvicinano tra di loro o si allontanano, dai movimenti del volto e degli arti, essi mostrano l'un l'altro sentimenti e stati emotivi, quali affetto, disprezzo, indifferenza, preoccupazione, gratitudine; si sfidano o minacciano l'un l'altro; si sostengono, si conformano l'un l'altro, o mostrano la paura, la gioia, l’imbarazzo e così via.
Diversi codici e canali non verbali
Come la comunicazione verbale (CV), la CNV è costituita da codici. “Un codice è un insieme di segnali che viene solitamente trasmesso tramite un particolare mezzo o canale” (Burgoon, Guerrero, & Floyd, 2010, p. 19). Ci sono circa sette o otto codici non verbali comunemente riconosciuti tra gli studiosi: cinesico, vocale, olfattivo, aptico, prossemico, cronemico, codice legato all’aspetto fisico e al costruito (che riguarda l’intervento artificiale dell’uomo sull’ambiente) (Guerrero & Farinelli 2009).
Il più ampiamente riconosciuto dei codici non verbali legati al corpo è la cinesica - ciò che è noto come “il linguaggio del corpo” - che comprende i messaggi sulla base di movimenti del corpo, come le espressioni facciali, i moti oculari, i gesti delle mani, la postura, l’orientazione del corpo e altri movimenti fisici. La maggior parte di questi segnali sono quelli che vengono intesi come comunicazione corporea e che sono utilizzati con finalità comunicativa ed espressiva (vedi più avanti le funzioni della CNV).
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