Gender danger? Perché la cultura scientifica può fare la differenza

In quest’ultimo anno, nel nostro paese, il dibattito sulla cosiddetta “Gender Theory” o “Teoria del Gender” si è fatto sempre più acceso e una preoccupazione crescente nei confronti di queste tematiche si registra soprattutto nei genitori (Grimoldi, 2015; Lalli, 2015). Un segnale dell’interesse attorno al “gender” è dato dalle ricerche su Google su questa parola. Come si evince dalla Figura 1, si rileva in Italia un primo incremento delle ricerche su Google di questa parola nel 2015, e più nello specifico a partire dai mesi di maggio/giugno. All’aumentare dell’interesse, spesso motivato dalla paura e dall’allarmismo, ci sembra però che non sia aumentata la conoscenza nelle persone di questo fenomeno.Figura 1. Indice di interesse di Google Trends. I valori in ordinata rappresentano la proporzione di ricerche eseguite immettendo come parola chiave “Gender” su Google tra il 2004 e il 2015 in Italia ponendo a 100 il numero massimo di ricerche effettuate nell’unità di tempo a maggiore frequenza (Fonte dei dati: Google Trends www.google.com/trends/).Figura 1. Indice di interesse di Google Trends. I valori in ordinata rappresentano la proporzione di ricerche eseguite immettendo come parola chiave “Gender” su Google tra il 2004 e il 2015 in Italia ponendo a 100 il numero massimo di ricerche effettuate nell’unità di tempo a maggiore frequenza (Fonte dei dati: Google Trends www.google.com/trends/).

Questo articolo nasce proprio dalla profonda convinzione che la diffusione della cultura scientifica psicologica sia fondamentale per la crescita culturale e sociale del nostro Paese. Una regola importante che deriva dal mondo scientifico, non solo quello psicologico, è quella di non confondere i fatti con le opinioni. Questo non significa che le opinioni non debbano contare nulla ma solo che devono il più possibile essere ancorate ai fatti e non confuse con essi (Bonfanti & Massarenti, 2015). Nello specifico, i fatti sono per noi, i risultati delle ricerche scientifiche e pertanto, l’obiettivo del nostro lavoro è quello di provare a fare chiarezza su questi temi adottando un approccio basato sull’evidenza scientifica.

 

Gender studies e teoria del gender: quali differenze?

Prima di entrare nel merito scientifico della discussione, è opportuno fare chiarezza su cosa si intende per “Gender studies” e cosa si intende per “Teoria del Gender”. Entrambi questi sintagmi sono accomunati dalla presenza della parola gender (che in Inglese si riferisce al genere sessuale), ma in realtà sono molto diversi l’uno dall’altro. Il primo è un ambito di indagine scientifica, volto a comprendere i ruoli di genere e i loro effetti nell’organizzazione della società e nelle scelte individuali. All’interno dei Gender Studies vi sono molte teorie di riferimento, anche molto diverse tra loro, che vengono testate con metodi empirici. Invece la Teoria del Gender non è presente nell’ambito accademico e rappresenta piuttosto l’idea che un mondo più ancorato alla sfera della confessione religiosa si è costruito rispetto ai Gender Studies, ipotizzando erroneamente che tali studi abbiano lo scopo ideologico e il progetto politico di cancellare i ruoli di genere in virtù di una Teoria del Gender ipoteticamente contraria al genere (O’Leary, 1997; diac. Girolamo Furio, 2011; vedi Garbagnoli, 2014 per una ricostruzione storica del movimento no-gender).

Nel corso degli ultimi anni, negli ambienti cattolici oltranzisti si è sviluppato un movimento di mobilitazione attorno a questa ipotetica teoria/ideologia gender. Questa prospettiva, definita anche come no-gender, spiega le differenze sociali e di ruoli tra uomini e donne con le differenze biologiche legate all’appartenenza sessuale, ed enfatizza la necessità che i ruoli di genere corrispondano inequivocabilmente ai sessi. Le minacce a questa visione sono molteplici: negli attuali sviluppi della società civile, alla famiglia tradizionale si affiancano molteplici configurazioni familiari, dovute per esempio alle famiglie allargate in cui i ruoli genitoriali sono ridefiniti sulla base dell’allargarsi delle famiglie in seguito a separazioni e nuove unioni, oppure alle più infrequenti ma contemplate ipotesi di famiglie omoparentali. I ruoli di genere tradizionali sono minacciati anche da posizioni sociali e lavorative sempre più attive e prominenti che le donne stanno assumendo nella società, promosse anche da politiche di pari opportunità. La proporzione di donne occupate sta infatti aumentando, e la disparità di retribuzione sta seppur lentamente diminuendo. Tutti questi cambiamenti sono vissuti come una minaccia ai valori tradizionali del nostro paese, e stanno dando luogo a conseguenti azioni di protezione di tali valori.

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