Solo per i tuoi occhi… L’oggettivazione sessuale in un’ottica psicosociale

e) è legittimata e giustificata dalla tradizione. L’oggettivazione sessuale può essere intesa come la manifestazione di una più ampia ideologia sessista che legittima le disuguaglianze di genere (Calogero & Jost, 2011).

Contrastare questo fenomeno è, dunque, un obbligo per una società civile degna di questo nome. Le strategie da adottare sono molte e vanno dal livello individuale a quello interpersonale e sociale. Sarebbe importante, per questo, realizzare interventi fin dalle scuole primarie che, in un’ottica di prevenzione del disagio e promozione della salute, inseriscano l’esperienza dell’oggettivazione sessuale in un contesto di significato diverso da quello in cui è presente di solito. Interessante ad esempio il lavoro di Yolanda Dominguez, un’artista spagnola che nel lavoro “Poses” (http://www.yolandadominguez.com/Poses/index.html) chiede a donne reali di interpretare al parco, in fila in banca o al mercato, i modelli femminili proposti dai media svelando così, oltre la patina di glamour che li avvolge, quanto essi possano essere ridicoli o grotteschi nel contesto della vita quotidiana. 

Da un punto di vista psicosociale, ricollocare semanticamente questa esperienza vuol dire: a) fornire gli strumenti per riconoscere e dare il giusto nome agli episodi di oggettivazione sessuale – ad esempio, complimenti sulla forma fisica, inviti a perdere peso o a cambiare il proprio aspetto, etc., b) far conoscere le conseguenze negative della sessualizzazione sul benessere individuale e sociale, c) promuovere una visione rispettosa di sé in cui il valore personale non dipende dalla valutazione del proprio aspetto esteriore, d) riflettere su come l’oggettivazione contribuisca a rafforzare gli stereotipi di genere che ostacolano il pieno raggiungimento di un’uguaglianza fra i sessi nella società (Tylka & Augustus-Horvath, 2011). 

Accanto a questi ambiti, è fondamentale continuare ad agire a un livello sistemico ampio. È auspicabile per questo una regolamentazione più efficace dei mezzi di comunicazione che garantisca il rispetto della dignità personale delle donne e degli uomini. Decorare giornali, programmi televisivi, siti internet con il corpo delle donne è una prassi talmente diffusa da apparire ai più quasi come inevitabile e dunque immodificabile. In questo senso impegnarsi per un sistema di comunicazione diverso assume i caratteri di una vera e propria sfida culturale da non mancare: promuovere le pari opportunità di genere in contesti a così larga diffusione può aiutare, infatti, a pensare che un mondo più equo di rapporti fra donne e uomini è possibile. 

Glossario

Deumanizzazione: La deumanizzazione corrisponde a quella condizione in cui a una persona o a un gruppo è negata la condizione di umanità completamente o parzialmente. La deumanizzazione può manifestarsi attraverso molte forme come l’esclusione morale (Opotow, 1990) o la delegittimazione (Bar-Tal, 1990). Per lavori in italiano vedasi la rassegna di Albarello & Rubini (2008) e il testo di Volpato (2011).

Metanalisi: “Procedura che sintetizza con tecniche quantitative i risultati di diversi studi su uno stesso argomento. Si distingue dalle analisi primarie (che analizzano i dati direttamente raccolti in relazione a una certa ipotesi di ricerca) e da quelle secondarie che ri-analizzano i dati originali in diversa prospettiva o con diverse tecniche […] L’obiettivo è comprendere meglio l’andamento di un certo fenomeno, empiricamente valutabile, su cui esiste letteratura discordante” (Di Nuovo, 1995, p.9)

Sessismo (ambivalente): La teoria del sessismo ambivalente (Glick & Fiske, 1996, 2001) distingue un sessismo ostile da un sessismo benevolente. Mentre il primo è più facile da smascherare perché corrisponde a un’idea negativa vecchio stampo delle donne, il secondo appare come un insieme di atteggiamenti positivi. Nel sessismo benevolente le donne sono considerate come esseri preziosi ma fragili, bisognose della protezione e della cura degli uomini. Questa forma di sessismo può essere sostenuta dalle donne stesse, che sceglieranno in tal caso di conformarsi con più probabilità a ruoli di genere tradizionali e subordinati.

Bibliografia

Albarello, F. & Rubini, M. (2008). Relazioni intergruppi e fenomeni di deumanizzazione. Psicologia Sociale, 1, 67-94.

Ambrosi-Randic, N. (2000). Perception of current and ideal body size in preschool age children. Perceptual and Motor Skills, 90, 885–889.

American Psychological Association (2007). Report of the APA task force on the sexualization of girls. Washington, D.C.: American Psychological Association. www.apa.org/pi/wpo/sexualization.html 

American Society of Plastic Surgeons. (2009). 2009 report of the 2008 Statistics. National clearing house of plastic surgery statistics. http://www.plasticsurgery.org/Media/stats/2008-US-cosmetic-reconstructiv...

Bar-Tal D. (1990). Causes and consequences of delegitimization: Models of conflict and ethnocentrism. Journal of Social Issues, 46, 65-81.

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