Editoriale - In-Mind Magazine: Il Perché, il Cosa, il Quando, e il Come
Scrivere un editoriale per accattivarsi un pubblico vasto e competente non è impresa facile. Come accattivarsi un pubblico di lettori capaci e avidi di sapere, con in mano solo informazioni noiose sulla storia di una rivista? Come ricercatori, per definizione noi ricerchiamo dettagli minuscoli - ed abbiamo accese discussioni su questi dettagli, per ore. Non ci domandiamo il perchè, è semplicemente la nostra passione. Come gli appassionati di storia considerano i più piccoli dettagli nel corso delle azioni passate, così noi qui ora affrontiamo la breve storia di In-Mind. Ma questa storia può interessare un vasto pubblico? Probabilmente no. Perchè qualcuno al di fuori dell'editoriale sarebbe interessato alla storia di una rivista? Non trovo alcuna motivazione plausibile.
Bene. Non sei ancora scoraggiato dal leggere. Spero di aver abbassato le tue aspettative sufficientemente perchè tu possa gustare questo editoriale. Ti racconterò il perchè, il cosa, il quando, e il come di In-Mind. Vediamo subito il quando e il perchè. In-Mind è cominciato nel 2006, fondato dal "sinceramente vostro," per colmare un gap immenso nel mondo delle riviste. Parlando con diversi studiosi competenti ed esperti vicino a me, è apparso evidente come le persone fossero enormemente curiose di scoprire gli intricati funzionamenti della mente umana – ma la domanda che spesso ci ponevamo era: come farlo? Nel mondo accademico ci troviamo di fronte ad articoli scientifici ardui da leggere, che possono risultare noiosi ai più. Questi articoli sono solitamente interessanti e stimolanti per noi esperti – per la stessa ragione la storia è interessante per gli appassionati di storia – dal momento che forniscono un numero di dettagli tali che ci portano a discutere su minuscoli dettagli, per ore e ore.
D’altro canto, le riviste divulgative di psicologia spesso offrono degli articoli di qualità estremamente varia. Dai ben documentati lavori sulle emozioni o sull’inganno, fino alle infondate argomentazioni sull’evoluzione o sul “karma”: la diversa qualità di questi lavori spesso costituisce un problema per i ricercatori di psicologia. Se la cultura popolare ha ampiamente fatto propri termini come “dissonanza cognitiva” o conoscenze legate al conformismo o all’obbedienza alle autorità, essa ha anche acquisito falsi miti legati, ad esempio, alla postura o al funzionamento del cervello (Voi usate soltanto il 2% del vostro cervello? Assolutamente no – queste persone (ad es., http://www.zoxpro.com/) vi stanno semplicemente ingannando). In quanto psicologo interessato all’analisi dell’interazione tra mente e corpo umano, sentir dire che quando si tengono le braccia conserte si ha una “postura chiusa”, che indica distacco, mi vengono i capelli dritti. Se potessi guadagnare un Euro ogni volta che sento questa affermazione, ora sarei un uomo ricco (ah, e mentre stai leggendo questo editoriale, guarda un'altra favola che riguarda il mito di “Mehrabian”: http://www.youtube.com/watch?v=7dboA8cag1M). Gli psicologi, dunque, possono talvolta essere mal rappresentati da individui che tentano di fare qualche soldo. Allo stesso tempo però gli psicologi forse non si occupano in maniera adeguata della valorizzazione della conoscenza. In-mind interviene esattamente a questo punto.
In-Mind rappresenta il punto di contatto tra la divulgazione e l’accademia, si propone di comunicare gli intricati funzionamenti della mente umana quando questa opera all’interno di un contesto sociale. Gli psicologi sociali studiano come l’ambiente sociale influenzi il pensiero, le emozioni e i comportamenti degli individui – e l’interazione tra questi. L’influenza del contesto sociale è pervasiva in quasi tutte le cose che le persone pensano, sentono, e fanno e, in quanto tale, la psicologia sociale è un campo di ricerca estremamente ampio e multidisciplinare. Dal momento che il contesto sociale agisce sulla psiche degli individui influenzando in modo profondo la vita delle persone, noi ci proponiamo di demistificare le nostre ricerche e avviare un dibattito tra i lettori e gli autori. Ciò che rende In-Mind uno strumento di pubblico “edu-intrattenimento”, piacevole e affidabile al tempo stesso, è che gli articoli sono sottoposti a un rigido processo di “peer-review”. In altre parole, noi prendiamo il meglio dei principali articoli accademici per garantirvi la massima qualità.
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