Bambini e bambine davanti a uno schermo: qual è l’impatto della tecnologia sul loro sviluppo?

Sebbene l’ambiente e alcuni device digitali vengano spesso considerati dai genitori come sicuri, in realtà sono contesti e strumenti pericolosi non sempre sicuri e funzionali, in quanto oltre alle opportunità che offrono, come abbiamo visto, espongono i/le bambini/e ad alcuni rischi e non permettono di sperimentare sé stesso nel mondo come essere sociale, limitando le interazioni dirette con il luoghi in cui  vivono, anche se questa decisione è vissuta dal genitore come un dilemma (Rosin, 2013).

 

Il gioco spontaneo e la socializzazione precoce: una possibile soluzione

 

I bambini e le bambine di oggi vivono un profondo paradosso: da una parte, vengono sempre più frequentemente lasciati autonomi nell’uso delle tecnologie digitali, dall’altra, la loro autonomia di vivere esperienze di gioco e di muoversi da soli/e nell’ambiente circostante tende invece sempre più a ridursi. Possono accedere a una quantità quasi illimitata di contenuti e informazioni pubblicate online, ma l’esperienza di uscire di casa per incontrare gli amici e le amiche e giocare con loro si è molto limitata nel corso degli anni. Indubbiamente le nuove opportunità aperte dal contesto online e dagli strumenti digitali hanno creato nuove e stimolanti occasioni di crescita rispetto a quelle del passato, i bambini sanno manipolare facilmente i dispositivi tecnologici, ma, al contempo, i/le più piccoli/e risultano essere più soli e iperprotetti/e (Tonucci, 2015). Difficilmente possono vivere l’esperienza del rischio nel gioco, che secondo molti autori è fondamentale per godere della realizzazione di un desiderio e acquisire capacità di giudizio e autonomia (e.g., Bertolino, 2022; Dolto, 1987; Farne, 2014). A nostro parere, dunque, risulta necessario continuare a far si che i bambini e le bambine possano sperimentarsi costantemente anche nel contesto offline, muovendosi autonomamente all’interno del proprio quartiere per recuperare la relazione con esso, sviluppare un senso di appartenenza e di comunità, e vivere esperienze di gioco libero con i coetanei e le coetanee. Come abbiamo visto, privare parzialmente o totalmente i bambini e le bambine di questa possibilità li può esporre a dei rischi evolutivi che riguardano la non acquisizione di regole relazionali e strumenti cognitivi che permettono loro di gestire efficacemente le relazioni con i/le loro pari, di affrontare le situazioni reali anche complesse individuando strategie vantaggiose e di avere fiducia nelle proprie competenze (Notte & Renzi, 2022). Senza voler demonizzare l’uso delle tecnologie, riteniamo che un sano equilibrio tra esperienze online e offline sia fondamentale; favorire contatti con le persone e il mondo solo attraverso il filtro di uno schermo non garantisce ai bambini e alle bambine di sfruttare a trecentosessanta gradi le opportunità che la vita può offrire loro, esattamente come una socializzazione precoce vissuta solo ed esclusivamente davanti a uno schermo e mai (o quasi mai) fuori casa. Perseguire questo obiettivo potrebbe essere la nuova sfida che i genitori, gli educatori e gli adulti in generale, sono chiamati a affrontare.

 

Glossario

Ambiente digitale. Contesto virtuale nel quale i minorenni operano attraverso computer, Internet, cellulari, tablet, videogiochi e social media (linee guida del Consiglio d’Europa “Conosci i tuoi diritti nell’ambiente digitale”).
 
Digital device. In informatica si intende un dispositivo elettronico ad alta tecnologia e di piccole dimensioni come smartphone, tablet e PC, che permette di fare operazioni informatiche attraverso il collegamento a una rete internet.
 
Diplopia. Sintomo visivo che si manifesta con la percezione simultanea di due immagini relative ad un unico oggetto.
 
Nativi digitali. Definizione coniata nel 2001 da Marc Prensky che si riferisce alle generazioni che vivono a stretto contatto con la diffusione delle nuove tecnologie informatiche senza implicare innate competenze informatiche.
 
Sviluppo psicofisico. Crescita a tappe di progressiva acquisizione di competenze psicomotorie, emozionali e cognitive, che risentono anche dell’influenza dell’ambiente circostante.
 

Bibliografia

 

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