Quando amare fa male: la pervasività dello stigma verso la non-monogamia consensuale
“Avevo 17 anni quando ho capito di essere diverso. Amavo un ragazzo più grande, che preferiva una relazione senza esclusività sessuale ed io, che mai avevo sperimentato questa cosa, decisi di provare. Diversamente da lui però, che viveva il sesso in maniera distaccata dai sentimenti, presto iniziai a provare qualcosa per un altro ragazzo che vedevo. Mi sono a lungo interrogato sulla natura di questi sentimenti verso il mio ragazzo del tempo e verso l’altro ragazzo, e solo dopo anni di confusione, paura e imbarazzo per quello che provavo sono arrivato a riconoscermi come poliamoroso. Le persone intorno a me non capivano... Mi sono sentito giudicato. Ad oggi, non provo più timore né inadeguatezza di fronte a chi mi critica per questo. Dopo tutto, che male c’è nell’amare più persone?!”
Marco, poliamoroso, 22 anni
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Avere una relazione romantica soddisfacente ha delle conseguenze positive sulla salute e sul benessere, rispondendo ai bisogni di supporto emotivo, di cura e di gratificazione sessuale (Balzarini et al., 2019). Tuttavia, per alcuni condurre una vita romantica secondo i propri bisogni e valori può rivelarsi problematico, a causa della mancata accettazione sociale di preferenze relazionali non tradizionali da parte delle altre persone. È questo il caso di Marco e di tutte quelle persone in relazioni consensualmente non-monogame (CNM; Conley et al., 2012).
L’obiettivo di questo articolo è quello di esaminare il fenomeno, sulla base dei pochi studi di stampo psicosociale sinora condotti. In particolare, soffermandoci sullo stigma che colpisce le persone CNM, proponiamo un’analisi della sua possibile origine e delle strategie per ridurlo.
Relazioni consensualmente non-monogame
Non-monogamia consensuale è un termine ombrello che racchiude tutti quei tipi di configurazioni relazionali in cui le persone coinvolte hanno scelto di avere più di un partner sessuale e/o romantico. All’interno della cornice generale delle relazioni CNM sono state identificate tre sottocategorie principali: poliamore, in cui tutti i partner sono d’accordo nell’avere relazioni sessuali, sentimentali ed emotive con altri; scambisti, in cui i partner sono d’accordo nell’avere incontri sessuali con altre persone, tipicamente partecipando in coppia; e relazioni aperte, in cui i partner hanno stabilito che è concesso avere rapporti sessuali con altri, di solito con la premessa che i rapporti extradiadici siano saltuari e non si trasformino in una relazione romantica (Conley & Moors, 2014). Tuttavia, la distinzione tra diversi sottotipi di relazioni CNM non è netta, e il riferimento a queste macrocategorie può risultare poco d’aiuto nel conoscere da vicino queste relazioni.
Studi scientifici mostrano che sia molteplici specie animali sia diverse società umane adottano configurazioni relazionali diverse (Conley et al., 2012; Vallely, 2011). Piuttosto che un risultato biologico inevitabile, la prevalenza della monogamia sarebbe quindi un compromesso sociale (Schmitt, 2005), come suggerito dalla storia di Enrico VIII d’Inghilterra, che, con le sue sei mogli consecutive (e svariate concubine), testimonia come le persone non sempre siano monogame. La non monogamia non è però appannaggio esclusivo dei personaggi della storia ma, anzi, è alquanto diffusa anche nelle società occidentalizzate odierne. Infatti, i dati ottenuti da alcune ricerche online condotte negli Stati Uniti mostrano che circa il 5% degli individui è attualmente coinvolto in una relazione CNM (Rubin et al., 2014) e che il 20% degli adulti ha praticato una qualche forma di non-monogamia consensuale in passato (Haupert et al., 2016). Più precisamente nello studio di Haupert e colleghi (2016), che prendeva in considerazione due campioni rappresentativi della popolazione dei single degli Stati Uniti, gli uomini avevano maggiori probabilità di aver sperimentato relazioni CNM e lo stesso valeva per persone che si identificavano come gay, lesbiche o bisessuali rispetto a quelle che si identificavano come eterosessuali. Dati sulla diffusione del fenomeno delle non monogamia in Italia sono al momento assenti, perché nessuna ricerca simile è mai stata condotta nel nostro paese. Tuttavia, ci sono ragioni per pensare che il fenomeno non sia proprio di nicchia e che anzi, sia in crescita negli ultimi anni. Ad esempio, sul celebre social network Facebook sono presenti svariati gruppi di persone che praticano il poliamore in Italia (Poliamore Napoli, Bologna, etc.); tra questi, il gruppo Poliamore Roma (Eventi) annovera da solo 1100 iscritti.
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