Quando amare fa male: la pervasività dello stigma verso la non-monogamia consensuale

È stato inoltre notato come, in riferimento alle relazioni CNM, vengano spesso utilizzate parole quali “infedeltà e adulterio”, negando così la possibilità che le relazioni extradiadiche possano essere state concordate consensualmente dai partner (Young & Wang, 2004). Infatti, mentre in una coppia monogama avere una relazione sessuale con una persona diversa dal proprio partner o dalla propria partner è infedeltà, in quanto violazione dell’accordo, in una relazione CNM è invece un comportamento concesso dagli stessi partner. Si noti che anche in relazioni CNM può verificarsi infedeltà, laddove non venga rispettato l'accordo tra i partner, e ciò potrebbe o non potrebbe avere a che fare con attività sessuali (Deri, 2015).

Inoltre, l’unico studio condotto finora che abbia incluso un campione italiano mostra come le persone CNM vengano percepite in maniera deumanizzata, cioè meno umane rispetto agli individui monogami (Rodrigues et al., 2018). In sostanza, alle persone che praticavano la non monogamia, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, veniva quasi negata la capacità di provare emozioni complesse (quali senso di colpa, amore o felicità), ma venivano attribuite principalmente delle emozioni primarie in comune con gli animali (come piacere o paura).

Infine, è interessante menzionare che non tutte le sottocategorie di non-monogamia consensuale ricevono lo stesso grado di stigmatizzazione. Infatti, sebbene tutte vengano percepite negativamente, sono le relazioni scambiste che vengono giudicate peggio, seguite dalle relazioni aperte e poi da quelle poliamorose (Matsick et al., 2014). Da ciò, si potrebbe dedurre che l’idea che dei rapporti sessuali possano avvenire in completa mancanza di legami emotivi sia oggetto di particolare disapprovazione; questo troverebbe conferma in uno studio qualitativo inglese, nel quale perfino le persone poliamorose sembravano prendere le distanze dagli scambisti, tendendo a dichiarare le loro relazioni meno profonde (Klesse, 2006).

Nel complesso quindi, lo stigma verso la non-monogamia colpisce gli individui CNM in svariati ambiti e non si tratta soltanto di non condividerne gli ideali romantici. Le persone CNM vengono svalutate a prescindere, e questa valutazione negativa si osserva in svariati contesti. Infatti, come spiegano Dovidio e colleghi (2000), lo stigma è una costruzione sociale che colpisce gruppi di persone che presentano un attributo che viola la norma (in questo caso avere relazioni non monogame) i quali vengono poi svalutati e discriminati per il possesso di questa caratteristica distintiva.

 

L’origine dello stigma verso la non monogamia e strategie per combatterlo

Quali potrebbero essere allora le ragioni dietro questo stigma pervasivo che colpisce le persone CNM? Per comprendere il fenomeno, è utile fare riferimento a un’importante teoria psicologica: la Focus Theory of Normative Conduct (Cialdini et al., 1991). Questa teoria asserisce che le norme sociali sono standard e regole comportamentali compresi e condivisi dai membri di un gruppo in tutti gli ambiti (Levine & Moreland, 2006), dalle interazioni sociali (ad esempio, come ci si saluta) alla frequentazione di determinati luoghi (ad esempio, come e quando si entra a scuola), fino all’avere relazioni romantiche.

Inoltre, questa teoria distingue due tipi di norme: quelle descrittive, che si riferiscono alla prevalenza percepita di un determinato comportamento (ad esempio, ritenere che fumare sia la norma negli adolescenti, in quanto comportamento diffuso), e quelle ingiuntive, riferite al grado percepito di approvazione sociale per il comportamento (ad esempio, credere che terminare gli studi sia la norma, poiché comportamento desiderato che tutti dovrebbero avere secondo gli standard sociali; Cialdini et al., 1991). In altre parole, le norme ingiuntive si riferiscono a ciò che le persone sanno che dovrebbero fare, rappresentando le regole morali del gruppo; per questo, includono una componente valutativa e motivano l'azione attraverso ricompense (come l’approvazione sociale) o punizioni (la disapprovazione sociale o il trattamento discriminatorio verso persone che presentano caratteristiche percepite come negative; Cialdini et al., 1991).

In questo caso, si noti che la monogamia è sia una norma descrittiva sia ingiuntiva nella maggior parte delle società occidentali (Perel, 2007). Non solo ciascun individuo percepisce che intorno a sé le persone hanno delle relazioni monogame, ma è anche consapevole che questo è considerato esattamente ciò che le persone dovrebbero raggiungere, quindi un dovere morale. Questa prospettiva pone le basi teoriche per spiegare perché la ricerca abbia evidenziato una percezione generalmente positiva della monogamia e, al contrario, una consistente stigmatizzazione della non-monogamia consensuale (Conley et al., 2012). Di conseguenza, la non-monogamia consensuale potrebbe essere stigmatizzata perché non rispetta la norma descrittiva di avere una sola relazione per volta, ma ancor di più perché sfida il dogma di monogamia come norma ingiuntiva, rifiutandola apertamente e mettendone in dubbio la desiderabilità.

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