Diventare visibili: le bisessualità e le sessualità non esclusive
Le società normate costruiscono dei confini, apparentemente, impermeabili per distinguere tra normalità e devianza, cancellando chi dimostra la fragilità dei binarismi sessuali, di genere e relazionali. Lo ricordiamo celebrando i Moti di Stonewall, la brutalità e uccisioni della polizia, e le torture mediche subite nell’Atascadero State Hospital, la Dachau degli omosessuali (Spolato, 2019).
Le B in LGBTQIA+, sono un esempio di questa invisibilità (Angelides, 2001) e cancellazione nel sapere scientifico e nelle richieste politiche, fino a far scomparire che lo stesso Pride, dopo Stonewall, esiste grazie a Brenda Howard attivista bisex, femminista, poly e kinkster ricordata (Angelides, 2001) come la "Madre dei Pride".
Oggi sappiamo che le persone con orientamento bisex sono la maggioranza (Diamond, 2016) del mondo LGBT+, che il desiderio sessuale/romantico può diventare più inclusivo e fluido nel tempo (Diamond, 2008), che le persone etero sviluppano attrazioni non-esclusive (Vrangalova & Savin-Williams, 2012), che il Pride esiste grazie ad attivist* bisex.
Eppure, non parliamo mai delle bisessualità perché è stato cancellato il linguaggio delle attrazioni verso più generi (Angelides, 2001; Diamond, 2008), considerate impossibili nel binarismo e non riconosciute quando le viviamo (Barker & Langdridge, 2008). Rese invisibili nei media di consumo, giornali, attivismo e ricerche(Barker & Langdridge, 2008; Barker et al., 2012) data la loro capacità di scardinare gli assunti binari dell’attrazione monosessuale verso un solo sesso o genere (Barker, 2015).
Secondo Yoshino (2000), ciò nasce da un “contratto epistemico” tramite cui le monosessualità cancellino le bisessualità su tre livelli: 1) come classe negandone l’esistenza; 2) a livello individuale, ammettendone l’esistenza ma creando miti contraddittori; 3) stigmatizzando chi è bisessuale (pp. 395-96). Questi miti delegittimanti (Rust, 2002) cancellano le bisessualità dall’esperienza concreta e rivendicata politicamente (Spolato, 2019): dire “sei bisex solo se provi attrazione 50/50 per uomini e donne” o “devi essere non-monogamo” o “in futuro saremo tutti bisex ma non adesso”.
La ricerca scientifica ha contribuito alla cancellazione delle bisessualità usando solo misure dicotomiche dell’orientamento, generalizzando risultati su gay e lesbiche a persone Bi+, escludendo i loro dati o accorpandoli a quelli di partecipanti omosessuali o eterosessuali (Barker et al., 2012; Rosenthal, Sylva, Safron, & Bailey, 2012). Sono "silenziate" (Barker & Langdridge, 2008) nella didattica psicologica (Barker et al., 2012), basandosi su studi fisiologici che hanno provato a dimostrarne l'inesistenza (Rosenthal et al., 2012). Di queste dinamiche bifobiche nella ricerca dobbiamo ancora prendere consapevolezza e ripararle.
Invece, le bisessualità sono valide e provano attrazione verso più di un genere. Con il termine Bi+ (Barker et al., 2012) indichiamo l’orientamento sessuale e la capacità di provare attrazione romantica e/o sessuale verso persone di più di un genere o sesso (Barker et al., 2012), non necessariamente nello stesso momento, nello stesso modo o con la stessa intensità.
Sotto l’ombrello (Barker et al., 2012) Bi+ convivono una pluralità di orientamenti sessuali non esclusivi come chi è bisessuale, pansessuale, queer, bi/pan-romantiche o persone:
• attratte da uomini e donne, cis trans*.
• attratte da due o più generi (ad es. uomini e non-binario).
• attratte da un genere in modo non esclusivo.
• per cui le sessualità sono fluide e mutevoli nel tempo.
• attratte a prescindere dal genere e/o verso tutti i generi.
• che contestano l'idea che ci siano solo due sessi e che le persone ne siano attratte.
Non tutte le persone con orientamento Bi+ adottano un’identità bisex/pansex, spesso per evitare lo stigma della bifobia; infine, il costrutto di orientamento sessuale è culturalmente posizionato e centrato sull’occidente, non corrisponde a tutte le esperienze e repertori culturali e/o nazionali (Castro & Carnassale, 2019).
Le persone Bi+ affrontano, rispetto lesbiche e gay, specifiche forme di discriminazioni e pregiudizi chiamate bifobia, cancellazione e invisibilità (Ochs, 1996). La bifobia è il mettere in discussione l’orientamento Bi+ (ad es. dire è una “fase” o “sbandata”) o stereotipare le persone Bi+ come: avide, binarie, opportuniste, perverse, una fantasia maschile, indecise, incomplete, infedeli, o promiscue, poligame/poliamorose (come se fosse negativo).
La cancellazione è negare l’esistenza delle bisessualità, quando gruppi progressisti/LGT fanno campagne mediatiche rivolgendosi solo a “gay e lesbiche” (Mulick & Wright, 2002), quando si forza il partner pansessuale a dirsi gay/lesbica o far passare i personaggi nei media come solo gay, lesbiche o etero. L’invisibilità è marginalizzare le persone Bi+ negli spazi LGBT+, quando scompare la bifobia dalle proposte di legge contro la discriminazione, o diamo per scontato le persone siano solo etero o omosessuali.
Poiché queste discriminazioni sono presenti anche negli spazi e studi LGBT+, le persone Bi+ affrontano una doppia discriminazione (Barker, 2015; Ochs, 1996) perpetrata da persone monosessuali (Ochs, 1996) che peggiora la loro qualità della vita, fa interiorizzare la bifobia e le rende vulnerabili a più minority stress e discriminazioni multiple (Castro & Carnassale, 2019).
Le persone Bi+ esistono, resistono e sono valide (Angelides, 2001). Dobbiamo supportare chi è res* invisibile anche nel movimento LGBTQIA+ e capire cosa affrontano e rivendicano con orgoglio le persone Bi+. Muovendosi fuori dai binari, riescono a comprendersi meglio e accettare le loro identità, decostruendo le oppressioni e privilegi incontrate, creano reti di solidarietà intersezionali con altre identità discriminate per genere, relazioni e orientamento. Dove c'è accettazione, le relazioni affettive e intime proteggono le persone Bi+ dalla bifobia (Barker, 2015), grazie anche alla capacità di sviluppare relazioni più eque, indipendenti, autentiche e consapevoli (Scales Rostosky, Riggle, Pascale-Hague, & McCants, 2010). Mostrandoci che l’oceano delle sessualità umane non segue dei binari normativi.
Bibliografia
Spolato, M. (2019). I movimenti omosessuali di liberazione. Asterisco Edizioni.
Angelides, S. (2001). A history of bisexuality. University of Chicago Press
Diamond, L. M. (2016). Sexual fluidity in male and females. Current Sexual Health Reports, 8(4), 249-256.
Diamond, L. M. (2008). Sexual fluidity. Harvard University Press.
Vrangalova, Z., & Savin-Williams, R. C. (2012). Mostly heterosexual and mostly gay/lesbian: Evidence for new sexual orientation identities. Archives of sexual behavior, 41(1), 85-101.
Barker, M., & Langdridge, D. (2008). II. Bisexuality: Working with a silenced sexuality. Feminism & Psychology, 18(3), 389-394.
Barker, M., Richards, C., Jones, R., Bowes-Catton, H., Plowman, T., Yockney, J., & Morgan, M. (2012). The bisexuality report: Bisexual inclusion in LGBT equality and diversity.
Barker, M. J. (2015). Depression and/or oppression? Bisexuality and mental health. Journal of Bisexuality, 15(3), 369-384.
Yoshino, K. (2000). The Epistemic Contract of Bisexual Erasure. Stan. L. Rev., 52, 353.
Rust, P. C. R. (2002). Bisexuality: The state of the union. Annual Review of Sex Research, 13(1), 180-240.
Castro, A., & Carnassale, D. (2019). Loving more than one color: Bisexuals of color in Italy between stigma and resilience. Journal of Bisexuality, 19(2), 198-228.
Rosenthal, A. M., Sylva, D., Safron, A., & Bailey, J. M. (2012). The male bisexuality debate revisited: Some bisexual men have bisexual arousal patterns. Archives of Sexual Behavior, 41(1), 135-147.
Ochs, R. (1996). Biphobia: It goes more than two ways. In B. Firestein (Ed.), Bisexuality:The psychology and politics of an invisible minority (pp. 217–239). Thousand Oaks, CA: Sage.
Mulick, P. S., & Wright Jr, L. W. (2002). Examining the existence of biphobia in the heterosexual and homosexual populations. Journal of Bisexuality, 2(4), 45-64.
Scales Rostosky, S., Riggle, E. D., Pascale-Hague, D., & McCants, L. E. (2010). The positive aspects of a bisexual self-identification. Psychology & Sexuality, 1(2), 131-144.
Autore/i dell'articolo
Blog Kategorien
- aggressività (7)
- Covid-19 (15)
- deumanizzazione (6)
- Disuguaglianza (6)
- identità (12)
- omofobia (3)
- pandemia (15)
- Perdono (1)
- pride (2)
- sincronia (1)
Post popolari del blog
Nuvola di keyword
agency cambiamento sociale cognizione cognizione sociale contatto intergruppi deumanizzazione editoriale infraumanizzazione Mindfulness pregiudizio relazioni interpersonali sessualizzazioneNewsletter
Keep me updated about new In-Mind articles, blog entries and more.