Valorizzazione e promozione della diversità etnica e culturale

La redazione di In-Mind trova importante dare visibilità a questo recente comunicato dell'associazione Italiana di Psicologia relativo a un tema di grande attualità.

Nei giorni scorsi la Giunta Comunale del Comune di Codroipo ha introdotto modifiche al Regolamento Comunale per l’accreditamento delle strutture dell’Infanzia. Il testo originario riguardante la necessità di contribuire ad integrare: “(…) le differenze ambientali e socio-culturali anche assicurando la presenza di materiali ludico-didattici che fanno riferimento alle diverse culture”, è stato significativamente modificato con “(…) lo scopo di favorire in ogni bimbo la possibilità di svilupparsi ed esprimersi liberamente, contando su interventi educativi che gli consentano, senza inibirlo, di orientare le proprie energie verso comportamenti in cui egli riesca a stabilire proficue relazioni e a manifestare in modo costruttivo la propria iniziativa ed inventiva, supportato da adeguati materiali ludico-didattici garantendo a tutti i piccoli uguali possibilità di sviluppo e di mezzi espressivi e contribuendo a superare i dislivelli dovuti a differenze di stimolazioni ambientali e culturali”.
Si tratta di un intervento che rimette in discussione non solo i benefici psicologici derivanti dall’utilizzo dei giochi nelle scuole, ma anche la dimensione simbolica rappresentata da tutti quegli elementi (cibo, musica, idiomi, etc.) che fanno esplicito riferimento a differenze e appartenenze etniche e culturali. L’Associazione Italiana di Psicologia intende richiamare l’attenzione dei decisori politici su alcune evidenze della ricerca scientifica che mostrano, in maniera inequivocabile, il beneficio dell’utilizzo di tali strumenti. Vi è, infatti, un ampio corpo di ricerche che mostra come lo sviluppo di una positiva identificazione dei bambini di figli di migranti con il proprio gruppo etnico di appartenenza sia invariabilmente associato a un adeguato processo di acculturazione e adattamento psicosociale in adolescenza e nella vita adulta (e, per converso, una minore propensione a sviluppare comportamenti devianti, delinquenti, estremisti o dipendenze).
Il riconoscimento e il rafforzamento di buone pratiche di insegnanti e genitori rappresentano il terreno favorevole per lo sviluppo dell’identità di figli di genitori stranieri, necessaria per un adeguato inserimento sociale in nuovi e differenti contesti culturali. E’ stato dimostrato che la cifra culturale dei giochi e dei giocattoli rappresenta un insostituibile strumento didattico nei processi di apprendimento culturale dei bambini. Per i bambini nati da genitori migranti, quindi, questi giochi un importante strumento di apprendimento della cultura di origine e dello sviluppo di una positiva identità etnica, necessaria per un buon inserimento sociale nel nuovo contesto culturale di vita.
Inoltre già a quattro anni, i bambini hanno comprensione dei significati sociali associati alle differenze etniche e culturali. In tal senso, è fondamentale che i tutti bambini (sia italiani che figli di migranti) siano guidati dagli adulti verso una corretta interpretazione di queste differenze, come premessa di una proficua convivenza sociale. Il gioco e i giocattoli che fanno riferimento a diversi contesti culturali sono un ottimo strumento didattico utilizzabile dagli educatori per aumentare la consapevolezza e valorizzazione delle differenze etniche e culturali.
In una società libera, segni e simboli di culturalmente differenti non rappresentano alcuna minaccia per l’identità di un popolo: questo vale anche per l’identità italiana. Esperienze in società ad integrazione compiuta mostrano come bambini, figli di migranti, sviluppino identità multiple. Più specificamente, l’identificazione con il proprio gruppo etnico non preclude, in alcun modo, l’identificazione con la cultura italiana, a meno che le istituzioni non trasmettano un senso di incompatibilità e conflitto tra le due appartenenza, ad esempio vietando l’utilizzo di simboli di diverse culture nei contesti educativi.
 

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