Cyberbullismo: di cosa parliamo?

Tra i fattori individuali rientra, ad esempio, un buon livello di competenze sociali ed emotive (Schultze-Krumbholz et al., 2018) che permettono di conoscere e prendere consapevolezza delle proprie emozioni e di quelle altrui, di prendere decisioni consapevoli e mantenere legami interpersonali desiderabili. Un forte supporto sociale, sia all'interno della famiglia che tra i pari, è cruciale. I giovani che sentono di avere amicizie solide e sincere sono meno inclini a diventare vittime e più capaci di resistere alla pressione di partecipare a comportamenti di cyberbullismo (Foody et al., 2019). Inoltre, l'educazione e la consapevolezza riguardo al cyberbullismo possono fungere da fattore di protezione, insegnando ai giovani le conseguenze del loro comportamento e fornendo loro strategie per gestire situazioni potenzialmente nocive. Sono importanti anche la formazione di competenze digitali e la promozione di una cittadinanza digitale responsabile: insegnare ai giovani come comportarsi eticamente online e come proteggere sè stessi e gli altri da comportamenti dannosi può ridurre significativamente i rischi associati al cyberbullismo (Hutson et al., 2019).

 

Diffusione e Normativa Europea e Italiana

 
Il cyberbullismo rappresenta un fenomeno molto diffuso che coinvolge un elevato numero di studenti a livello internazionale e nazionale. Secondo l'UNICEF (2019), un terzo degli studenti ha subito cyberbullismo, con variazioni significative tra i diversi paesi a causa di diverse definizioni e metodi di rilevazione (Fondo internazionale di emergenza per l’infanzia delle Nazioni Unite - UNICEF, 2019) con studi recenti che indicano una prevalenza tra il 6% e il 46% per gli aggressori e tra il 14% e il 57% per le vittime (Zhu et al., 2021). In Italia si rileva che la percentuale di adolescenti vittime di cyberbullismo diminuisce con l’età, con percentuali più elevate nella scuola secondaria di primo grado (17% tra i maschi e 21% tra le femmine) rispetto alla scuola secondaria di secondo grado (9% per i maschi e 11% per le femmine; Rapporto di Sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children - HBSC Italia 2022). Percentuali simili emergono in altri studi condotti con adolescenti nelle scuole italiane (Sorrentino et al., 2019). Di fronte a questo panorama preoccupante, dove la pervasività del cyberbullismo continua a rappresentare una realtà significativa, si rende necessaria una risposta normativa incisiva e coordinata. Attualmente, nonostante l'Unione Europea non disponga di leggi specifiche per combattere il bullismo e il cyberbullismo, questi fenomeni sono saldamente inseriti nelle politiche europee per i diritti umani, in particolare quelli dei minori. Tali politiche aderiscono alle normative della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo e della “Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione Europea”, che in 54 articoli sancisce i diritti umani essenziali. Nel marzo 2021 è stata introdotta la "Strategia europea dei diritti delle persone di minore età" (2021-2024), in parallelo alla "Strategia del Consiglio d'Europa sui diritti dei minori" (2022-2027), entrambe finalizzate a combattere tutte le forme di violenza contro i minori, sia online che offline. La Commissione Europea ha anche recentemente rinnovato la "Strategia Europea per un Internet migliore per i ragazzi" nel maggio 2022, per rafforzare l'alfabetizzazione mediatica e la consapevolezza sui rischi di Internet e social media tra i minori. In Italia, la lotta contro il bullismo e il cyberbullismo ha assunto un carattere sistematico e strutturato, soprattutto a partire dal 2015, con l'adozione delle "Linee di Orientamento per Azioni di Prevenzione e Contrasto al Bullismo e al Cyberbullismo". Questo documento ha segnato un punto di svolta nell'approccio nazionale verso questi fenomeni, ponendo le basi per un intervento coordinato e mirato nelle istituzioni educative. Le "Linee di orientamento" sono state rafforzate ulteriormente dalla Legge 107 del 13 luglio 2015, nota come "La Buona Scuola". Questa legge ha introdotto significative innovazioni nel sistema educativo, con particolare attenzione al benessere degli studenti e alla prevenzione del bullismo. Un altro pilastro fondamentale nella strategia di prevenzione è rappresentato dalla Legge 71 del 29 maggio 2017, intitolata "Disposizioni a Tutela dei Minori per la Prevenzione ed il Contrasto del Fenomeno del Cyberbullismo". Questa legge definisce il cyberbullismo e, tra le sue disposizioni, chiede alle scuole l'adozione di piani e progetti di prevenzione specificamente pensati per il cyberbullismo. La legge introduce inoltre misure protettive per i minori, tra cui la possibilità per i giovani dai 14 anni in su di richiedere la rimozione di contenuti lesivi online, con l'intervento del Garante per la protezione dei dati personali in caso di mancata rimozione entro 48 ore. Nel 2021, le linee guida sono state aggiornate per riflettere le nuove sfide e le evoluzioni nel contesto sociale e tecnologico. L'aggiornamento ha enfatizzato l'importanza di corsi e-learning sulla piattaforma ELISA (uno strumento online sviluppato per supportare gli insegnanti nella prevenzione e gestione del bullismo e del cyberbullismo nelle scuole italiane) e la creazione di team specializzati per l'emergenza e il contrasto al bullismo nelle scuole. Infine, il lancio del progetto "Safer Internet Centre", supportato da "Digital Europe", mira a promuovere una navigazione consapevole e sicura su internet, educando i giovani all'uso responsabile delle tecnologie digitali.

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