I benefici dell’attività fisica sulla salute cerebrale
Mentre é ormai largamente risaputo che l’attività fisica é un fattore essenziale per mantenere una buona salute generale, gli effetti positivi che può avere sul cervello sono meno conosciuti. Al contrario, un sempre più crescente insieme di ricerche sta cercando di valutare l’efficacia dell’esercizio fisico sulla salute cerebrale, mettendone in luce i diversi benefici.
L’attività fisica è in grado di indurre numerosi adattamenti vascolari e neurali che sono stati associati sia alla riduzione di depressione e ansia, sia a migliori prestazioni cognitive. In particolare, sono stati ampiamente documentati miglioramenti della memoria, delle funzioni esecutive (es. la capacità di pianificazione e di gestione dei compiti complessi), dell’attenzione (es. capacità di concentrazione) e della velocità di elaborazione (1,2,4). Grazie a questi effetti, l’attività fisica é considerata un valido strumento per contrastare il deterioramento cognitivo causato dall’invecchiamento fisiologico o da malattie neurodegenerative quali Alzheimer e Parkinson (1,4). Le ricerche effettuate, infatti, hanno rilevato sia in persone sane anziane sia in pazienti con segni di moderato deterioramento cognitivo, che l’attività fisica è associata a un aumento di volume proprio delle strutture cerebrali che sono maggiormente soggette all’atrofia senile.
Ma quali tipi di esercizi scegliere? Esistono attività migliori di altre?
A questo scopo, si possono identificare due categorie di esercizi, gli esercizi fisici e gli esercizi motori (3). Alla prima categoria appartengono gli esercizi che richiedono un notevole dispendio metabolico e un relativamente ridotto impegno neuromuscolare, come le attività aerobiche (es. corsa, camminata veloce, nuoto) o gli esercizi per lo sviluppo della forza (es. pesi). Questi esercizi agiscono sulla cognizione in maniera globale, tramite il miglioramento delle funzioni cardio-vascolari. Gli esercizi motori, invece, richiedono coordinazione, equilibrio, flessibilità e sono caratterizzati da un maggiore impegno neuromuscolare. Fanno parte di questa categoria, ad esempio, le pratiche centrate sul potenziamento della connessione mente-corpo, come tai-chi o yoga. Proprio grazie al fatto che richiedono l’intervento di processi più complessi, come la gestione dell’informazione visiva e spaziale, l’esecuzione di più compiti contemporaneamente, la memoria (ad es., per imparare sequenze di movimenti complessi), sembrano essere più efficaci nello stimolare le funzioni cognitive per se.
L’approccio ottimale è quindi la combinazione di entrambi i tipi di esercizi, fisici e motori (3), che può essere realizzata sia alternandoli in sessioni diverse (es., camminata e yoga), sia scegliendo attività che, per loro natura, li includono entrambi (es., danza, parkour).
Per quanto riguarda durata e frequenza delle sessioni di esercizio, le linee guida consigliano un minimo di 30 minuti a sessione, meglio 45-60, per almeno 2-3 volte a settimana. Tuttavia, è importante adattare l’esercizio al proprio livello di allenamento, poiché una progressione inappropriata, con intensità che eccede il recupero, ha invece effetti negativi sulla cognizione (2).
In conclusione, considerando il continuo allungarsi della prospettiva di vita, e il lecito desiderio di invecchiare in piena salute, l’antico detto mens sana in corpore sano non è mai stato così attuale.
Bibliografia
1. Chieffi, S., Messina, G., Villano, I., Messina, A., Valenzano, A., Moscatelli, F., ... & Cibelli, G. (2017). Neuroprotective effects of physical activity: evidence from human and animal studies. Frontiers in neurology, 8, 188.
2. Ludyga, S., Gerber, M., Pühse, U., Looser, V. N., & Kamijo, K. (2020). Systematic review and meta-analysis investigating moderators of long-term effects of exercise on cognition in healthy individuals. Nature Human Behaviour, 1-10.
3. Netz, Y. (2019). Is there a preferred mode of exercise for cognition enhancement in older age?—a narrative review. Frontiers in medicine, 6, 57.
4. Northey, J. M., Cherbuin, N., Pumpa, K. L., Smee, D. J., & Rattray, B. (2018). Exercise interventions for cognitive function in adults older than 50: a systematic review with meta-analysis. British Journal of Sports Medicine, 52(3), 154-160.
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