Le persone adottate in Italia: straniere o italiane?

Sentirsi discriminati/e per le proprie appartenenze di gruppo (come quello etnico o adottivo) comporta una ferita alla propria autostima e alla capacità di adattamento psicosociale.

Per far fronte a tali conseguenze negative che l’esperienza della discriminazione comporta, le persone che vengono adottate possono mettere in atto un processo di deidentificazione che, secondo la teoria dell’identità sociale (Tajfel & Turner, 1986), comporta un distanziamento psicologico rispetto al gruppo stigmatizzato al fine di preservare la propria autostima (Arndt et al., 2002; Yip, 2016). Così, quando percepiscono di essere discriminati/e, essere percepiti/e dagli altri come stranieri (alta categorizzazione etnica) influenza negativamente la definizione di sé in termini etnici riducendo l’identità etnica. La capacità di attribuire valore alla propria appartenenza etnica di origine e i sentimenti di orgoglio a essa associati non sono legati, quindi, solo a una scelta personale, ma anche ai feedback positivi del contesto sociale. In conclusione, nella vita le persone adottate hanno “posato i piedi su diversi suoli”, colorati diversamente dal punto di vista etnico e culturale, e nel corso del tempo sono chiamati/e a ricordare, nel senso etimologico del termine, cioè “ri-mettere nel cuore” quei riferimenti culturali ed etnici che parlano delle terre che nella vita hanno solcato facendole diventare proprie. Tanto più riescono a fare sintesi tra i due riferimenti culturali, tanto più sono in grado di mettere radici nella storia familiare e di guardare con fiducia al proprio futuro. Al contrario, se si percepiscono intrappolati/e tra le due culture, presi/e in mezzo e tirati/e ora da una parte ora dall’altra, si sentono obbligati/e a scegliere e a schierarsi o per l’una o per l’altra, risultando come sospesi/e e in difficoltà nel tessere delle trame di continuità nel proprio percorso e nel proprio sé. Il compito di fronte a cui si trovano le persone adottate è, dunque, piuttosto complesso, ma in questo processo di definizione di sé in termini biculturali non sono soli/e. In questo contributo abbiamo, infatti, voluto sottolineare come gli studi più recenti nell’ambito dell’adozione evidenziano la centralità del tessuto familiare e comunitario nel traghettare le persone che vengono adottate, e con loro tutti i membri della famiglia adottiva, verso una dimensione multiculturale e di riconoscimento e di valorizzazione della differenza. D’altra parte, le famiglie adottive mostrano come diverse etnie possano non solo coesistere, ma addirittura diventare familiari. L’adozione, infatti, non si esaurisce nel ristretto ambito familiare, ma anzi richiama la responsabilità del sociale nei confronti delle famiglie che scelgono di intraprendere questo cammino. Considerando l’importanza assunta dalla qualità delle relazioni sociali nel processo di costruzione dell’identità e per il benessere delle persone adottate, quello che sembra essere necessario è che il più ampio contesto sociale si prenda cura della famiglia adottiva attraverso un atteggiamento favorevole e autenticamente accogliente dell’adozione e delle differenze che caratterizzano questo percorso affascinante, ma non privo di ostacoli e sfide.
 

Glossario

Identità etnica: può essere considerata come un aspetto specifico dell’identità sociale. Più specificamente, essa si riferisce a quegli aspetti dell’identità che derivano dall’identificazione con il proprio gruppo etnico, il senso di appartenenza a esso e i pensieri, le percezioni e le emozioni che sono legati al fatto di sentirsi membro di un determinato gruppo etnico. Inoltre, come già Tajfel nel 1981 aveva evidenziato, tali componenti dell’identità costituiscono la fonte principale dell’autostima.
 
Socializzazione culturale: è un costrutto che fa riferimento al processo attraverso cui i bambini e le bambine apprendono modelli socialmente condivisi di valori, significati, atteggiamenti, ruoli e comportamenti propri della cultura di riferimento. Gli agenti di socializzazione sono molteplici, quali la scuola e la comunità, ma la famiglia rappresenta il luogo più significativo in cui avviene questo processo. Nel caso dell’adozione, i figli adottive e le figlie adottive difficilmente hanno un accesso diretto alla conoscenza del patrimonio culturale del Paese di origine, ma essa è per lo più mediata dal contesto familiare in cui sono inseriti. Le strategie messe in atto dai genitori riguardano sia il processo di enculturation, ovvero di promozione e valorizzazione della cultura del Paese di origine della persona adottata, di trasmissione degli atteggiamenti e comportamenti propri del gruppo etnico di nascita sia il processo di preparation for bias, legato alla trasmissione di strategie di coping per far fronte al pregiudizio e alla discriminazione.

 

Bibliografia

Arndt, J., Greenberg, J., Schimel, J., Pyszczynski, T., & Solomon, S. (2002). To belong or not to belong, that is the question: Terror management and identification with gender and ethnicity. Journal of Personality and Social Psychology, 83(1), 26-43.
 
Arnold, T., Braje, S. E., Kawahara, D., & Shuman, T. (2016). Ethnic socialization, perceived discrimination, and psychological adjustment among transracially adopted and nonadopted ethnic minority adults. American Journal of Orthopsychiatry, 86(5), 540-551.
 
Benet-Martínez, V.

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