Il dovere di essere belle: la sessualizzazione interiorizzata

Verso un futuro migliore

Nel complesso, le ricerche sulla interiorizzazione della sessualizzazione, così come quelle sull’oggettivazione sessuale e l’auto-oggettivazione, hanno evidenziato un insieme di preoccupanti ripercussioni sul benessere psico-sociale e sul comportamento delle donne. Inoltre, questi stessi processi sembrano alimentare credenze ed atteggiamenti sessisti che a loro volta giustificano disparità e violenza di genere. Sebbene gli studi si siano focalizzati principalmente sulle conseguenze dell’interiorizzazione di un’idea sessualizzata di sé sulla popolazione femminile (McKenzie-Mohr & Zanna, 1990; Ward, 2002; Ward & Friedman, 2006; Ward, Hansbrough, & Walker, 2005) e su bambini e bambine (si veda Spaccatini, 2019, per una rassegna su questo tema), altrettanto negativi potrebbero essere gli effetti della sessualizzazione sugli uomini. Da un lato, gli uomini che sposano una visione delle donne fortemente sessualizzata e che le considerano “strumento” del piacere maschile potrebbero mostrare comportamenti sessuali svilenti nei confronti delle donne stesse (Bigler, Tomasetto e McKenney, 2019). Dall’altro, alcune evidenze suggeriscono possibili rischi anche nei casi in cui vi sia, da parte degli uomini, interiorizzazione di una immagine di sè sessualizzata. A tale riguardo, è stato ad esempio evidenziato che gli uomini che fanno propria una rappresentazione della mascolinità fondata sull’idea che un “vero uomo” debba essere “sessualmente vorace” tendono a mettere in atto comportamenti aggressivi verso le donne in situazioni in cui tale immagine di sé viene negata o messa in dubbio dal comportamento delle donne stesse (si pensi, per esempio, ai frequenti casi di violenza verso donne colpevoli di non “rispettare” il partner maschile; Bosson e Vandello, 2011).

Il quadro sottolinea, dunque, come sia necessario comprendere e contrastare le possibili cause della sessualizzazione interiorizzata, quali i messaggi e le rappresentazioni delle donne e degli uomini in termini stereotipici e sessualizzati, che sono proposti e ri-proposti dalla socità in cui viviamo sin dalla giovane età, come ampiamente documentato anche in Italia (Cosenza, Colombari e Gasparri, 2016; Valtorta, Sacino, Baldissarri e Volpato, 2016).

Come si potrebbe dunque contrastare la sessualizzazione e la sua interiorizzazione? Da un lato, sarebbe auspicabile che la fruizione, da parte di bambini e adolescenti, di tutto ciò che presenta immagini sessualizzate venisse scoraggiata. La ricerca psicosociale potrebbe contribuire in tal senso esaminando gli effetti di rappresentazioni di donne e uomini alternative a quelle fortemente sessualizzate e proponendo programmi ed interventi atti a contrastare visioni stereotipiche della sessualità maschile e femminile. Dall’altro, si può immaginare di intervenire mediante la formazione di genitori, insegnanti, educatori, allenatori sportivi e altri adulti che a vario titolo interagiscono con bambini e adolescenti e possono quindi contrastare gli effetti di modelli negativi proposti dai media. Tra i problemi alla lotta contro sessualizzazione ed oggettivazione, ad esempio, c’è il fatto che essa viene percepita come tentativo di stravolgimento dello status quo: su questo fronte, Calogero e Tylka (2014) propongono di utilizzare messaggi che provochino nelle persone la sensazione che fenomeni come la sessualizzazione e l’oggettivazione siano distruttivi per la società, piuttosto che costruttivi (ad esempio, sottolineare come l’utilizzo di tali messaggi nelle pubblicità dei vestiti per bambini fa sì che questi ultimi vengano visti con una connotazione maggiormente sessuale).

Sebbene lottare contro la sessualizzazione nella cultura possa apparire un’impresa donchisciottesca, aumentare la consapevolezza delle conseguenze personali e sociali di tale problema sarebbe un primo passo verso il suo attenuamento.  

 

Glossario

Sessualizzazione: attribuzione di importanza unicamente all’aspetto fisico di una persona, in particolare focalizzandosi sulla bellezza e disponibilità sessuale percepita della stessa, solitamente a causa di nudità, vestiario sensuale o pose ammiccanti.

Sessualizzazione interiorizzata: convinzione di dover essere belle e/o attraenti solo in funzione dell’apprezzamento maschile.

Oggettivazione sessuale: percezione del corpo (o parti di esso) di una persona, più solutamente di genere femminile, solo come oggetto atto al soddisfacimento sessuale.

Auto-oggettivazione: adozione del punto di vista altrui per la valutazione e l’adattamento del proprio corpo, tramite il solo giudizio dell’aspetto fisico.

Sessismo: atteggiamento discriminatorio o pregiudizio verso una persona basato sul suo genere. Include la credenza che un genere sia inferiore all’altro. La forma più diffusa è il sessismo contro le donne.

Miti dello stupro: credenze stereotipiche e false riguardanti tutto ciò che concerne stupri e violenze sessuali, solitamente atti a giustificare tali aggressioni tramite la colpevolizzazione della vittima.

Molestia: comportamento che arreca disturbo o fastidio al benessere fisico o psichico di una persona. Le molestie possono assumere forme quali aggressione, intimidazione, offesa.-

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