Differenze di Genere nella Comunicazione Mediata dal Computer: Tra Stereotipi che Resistono e Nuove Androginie

Keywords: Comunicazione mediata dal computer; differenze di genere, linguaggio.

Al tempo di chat, post, tablet e tweet le modalità di comunicazione stanno sicuramente cambiando. Una domanda interessante è se sta cambiando anche la comunicazione fra uomini e donne, specie considerando che questi nuovi mezzi comunicativi rendono il genere meno evidente che nella comunicazione diretta. Un pensiero diffuso è quello secondo cui in generale uomini e donne comunichino in maniera differente, tanto da sembrare appartenenti a mondi distanti. Questa convinzione è così radicalmente presente nel mondo occidentale da essere rilevabile non solo negli studi scientifici (Hyde, 2005; MacGeorge, Graves, Feng, Gillihan, & Burleson, 2004), ma anche in quella cultura che potremmo definire “popolare”.

Gli studi sul linguaggio, ovvero come (e se!) uomini e donne comunicano in modo diverso, sono un filone di ricerca relativamente recente nell’ambito delle differenze di genere (si veda glossario). I primi passi risalgono agli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, per mano soprattutto del movimento femminista, e nel tempo hanno costituito una disciplina che ancora oggi fatica a ottenere una piena autonomia accademica, soprattutto in Europa (Gelli, 2009). A partire da quegli anni la ricerca si è indirizzata verso l’individuazione delle peculiarità del linguaggio maschile e femminile. Recentemente si è concentrata su come uomini e donne comunichino per scritto attraverso un computer o altri strumenti, e questo costituisce il focus del nostro contributo.

Due modelli teorici contrapposti

Negli studi sulle differenze di genere si contrappongono due modelli: la Two-Culture Theory e l’Ipotesi della Somiglianza di Genere. La prima, proposta da Maltz e Borker nel 1982, cerca di spiegare come il genere si manifesti nel linguaggio sulla base della constatazione che uomini e donne hanno un diverso modo di esprimersi, il che porta a teorizzare l’esistenza di due sub-culture linguistiche. Pertanto le conversazioni inter-genere possono essere paragonate alla comunicazione inter-etnica. Le ragazze, per Maltz e Borker, tendono a giocare in piccoli gruppi, spesso in coppia, e l'amicizia è basata su coinvolgimento, intimità, uguaglianza, impegno reciproco e fedeltà, e si costruisce attraverso una conversazione interazionale: usando tante parole imparano a creare e mantenere rapporti di vicinanza e di uguaglianza. I ragazzi, invece, giocano tipicamente in grandi gruppi, organizzati molto più gerarchicamente rispetto alle ragazze; fra loro spesso la lingua parlata è usata principalmente per affermare la propria posizione di potere, o per attrarre e mantenere un pubblico, o ancora per affermare se stessi. Queste modalità rimangono negli stili conversazionali degli uomini adulti, che si caratterizzano per la narrazione e il racconto di storie. Maltz e Borker sostengono che le sfide, più che le dichiarazioni di sostegno, sono il modo tipico degli uomini di rispondere al discorso di altri uomini. Perciò le donne e gli uomini hanno diverse regole per la conversazione che possono entrare in conflitto quando tentano di parlare tra loro.

In forte contrapposizione alla teoria delle due culture si pone l’Ipotesi delle Somiglianze di Genere (Dindia & Canary, 2006; Hyde, 2005). Secondo quest’ipotesi le somiglianze sarebbero nettamente superiori alle differenze. Una meta-analisi (Hyde, 2005) ha mostrato come uomini e donne siano decisamente più simili che diversi dal punto di vista cognitivo, comunicativo, sociale e della personalità. Inoltre, l’autrice sottolinea come il contesto sia un fattore determinante nel far emergere le differenze, incluse quelle linguistiche. Diversi studi sembrano supportare almeno in parte questa ipotesi. Donne e uomini appaiono molto simili, o almeno più simili che diversi, come vedremo anche più avanti, nella stesura di un’ e-mail (Colley & Todd, 2002; Palomares, 2008), nei contenuti dei commenti lasciati su un forum on-line (Guiller & Durndell, 2006), o nelle risposte date a un gioco a quiz online (Palomares & Lee, 2010), così come nel modo di dare o ricevere supporto dagli amici (Basow & Rubenfeld, 2003).

Che cos’è la CMC?

Recentemente, una parte degli studi si è occupata di comprendere come e se emergono differenze di genere nella comunicazione mediata dal computer (CMC; si veda glossario). La CMC indaga come le tecnologie informatiche inneschino forme particolari di comunicazione a distanza tra gli esseri umani. Questi scambi comunicativi possono verificarsi in modalità grafica o testuale; possono essere sincroni, cioè immediati come le chat on-line, o asincroni, ovvero ricevere una risposta anche molto successiva all’invio, come la posta elettronica; e possono avvenire solo attraverso una rete telematica.

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