Chi è Senza Peccato… Pervasività delle Condotte Immorali nella Vita Quotidiana e Strategie di Razionalizzazione

Il comportamento non etico in una dimensione sistemica

In ultima analisi, accanto ai fattori più individuali e di gruppo anche le dimensioni sistemiche sono altrettanto importanti nel comprendere cosa spinge le persone a compiere azioni non etiche. Le disuguaglianze economiche di un paese influenzano ad esempio la tendenza delle persone che vi abitano ad assumere condotte non etiche tramite l’influenza di diverse variabili come la disaffezione diffusa nei confronti del sistema sociale per la sua iniquità (Bloomquist, 2003) o ancora la fiducia generalizzata negli altri connessa a sua volta con la solidarietà sociale (Neville, 2012). Del resto una motivazione importante a comportarsi in modo onesto è proprio la fiducia che gli altri si comporteranno in modo onesto a loro volta. Non è vantaggioso infatti essere i soli onesti in una realtà di disonestà diffusa. Si pensi ad esempio all’evasione fiscale: se la fiducia nell’onestà degli altri è bassa (dalle persone che lavorano nelle istituzioni da cui si aspetta un comportamento corrotto agli altri cittadini comuni da cui ci si aspetta la tendenza a evadere il fisco), sarò meno motivato ad assumere a mia volta comportamenti onesti e virtuosi nei confronti della collettività, sentendomi legittimato a non versare le tasse allo stato per il meccanismo noto come “tutti colpevoli, nessun colpevole” (Bandura, 1990; 1999). Si genera in questo modo la norma implicita più o meno tacita del “così fan tutti” per cui, da un punto di vista sociale, non è condannabile o biasimabile evadere le tasse: ne consegue che la norma “ufficiale” per cui pagare le tasse è un dovere di ogni cittadino diventa sempre più opaca così come il suo rispetto più debole. In questo senso, rendere salienti gli standard morali può contribuire a diminuire la frequenza dei comportamenti non etici come è stato riscontrato da Mazar e colleghi (2008). 

Riflettere sulle condotte non etiche evitando di patologizzarle o demonizzarle ma provando a comprenderle nella loro complessità data dall’interconnessione fra fattori individuali, gruppali e sistemici è fondamentale per provare a contrastare le stesse promuovendo un comportamento più equo nei confronti degli altri e della società.

Glossario

Dissonanza cognitiva. Così come in ambito musicale la dissonanza indica la mancanza di accordo e armonia fra due o più suoni emessi contemporaneamente, il concetto di dissonanza cognitiva - introdotto da Leon Festinger nel 1957 - descrive una condizione psicologica di tensione derivante dalla discordanza presente fra due o più credenze o cognizioni in contraddizione fra loro. Per far fronte alla dissonanza le persone mettono in atto una molteplicità di strategie creative volte a superare questo stato.

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