Metaverso e mondi virtuali, quali prospettive di ricerca e di intervento in ambito psicosociale?

Inoltre, da un punto di vista psicologico individuale, creano un ambiente protetto unico e sicuro che, grazie proprio all’anonimato, consente un maggiore controllo sull’interazione e una maggiore facilità nel trovare individui con interessi simili, favorita anche da una presentazione selettiva del sé. Così come il web ha permesso di allargare il palcoscenico delle possibili identità a infinite possibilità di interazione sociale, nel metaverso tutto questo può essere amplificato dalla possibilità di interagire con altri utenti attraverso corpi virtuali. Spears e collaboratori (1990) suggeriscono che alcuni codici tipici della comunicazione interpersonale, soprattutto quelli non verbali come le espressioni del volto, siano limitati dalla comunicazione mediata dalla tecnologia. Questa osservazione era sicuramente vera per la comunicazione attraverso chat o sistemi di messaggistica, tuttavia, il metaverso e l’adozione di avatar tridimensionali potrebbero colmare questa mancanza. Di conseguenza, è possibile che i processi di identificazione, di depersonalizzazione e le dinamiche di gruppo osservate in ambienti digitali più tradizionali emergano in maniera ancora più evidente nel metaverso, grazie alla ricchezza e alla complessità delle interazioni che tale tecnologia consente.

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