Lo stigma sul peso corporeo. Cause, conseguenze e possibili interventi

Famiglia. Uno dei più comuni contesti di discriminazione sono le mura domestiche (Puhl, Peterson, & Luedicke, 2013), con partner, genitori e fratelli indicati fra i principali autori di commenti e considerazioni degradanti sul peso corporeo (Puhl & Latner, 2007; Puhl & King, 2013). Ad esempio, lo studio di Lydecker, O’Brien e Grilo (2018) mostra che i genitori condividono atteggiamenti negativi sui bambini con obesità, anche quando i loro stessi figli/figlie sono in stato di peso in eccesso.

Scuola. Le discriminazioni a causa del peso sono molto comuni anche a scuola (Vartanian, Pinkus, & Smyth, 2014; Pont et al., 2017). Bambini e adolescenti con obesità/sovrappeso possono essere esclusi dai pari (De la Haye et al., 2017), risultare fra i compagni meno preferiti (Latner & Stunkard, 2003), essere presi in giro (Puhl, Luedicke, & DePierre, 2013) o diventare vittime di bullismo (Janssen, Craig, Boyce, & Pickett, 2003; Van Geel, Vedder, & Tanilon, 2014). La ricerca di Puhl e colleghi (2011) rivela che circa il 76-81% di adolescenti ha visto coetanei essere presi in giro a causa del loro peso, mentre il 35-46% riporta che essere in stato di sovrappeso è la prima ragione per essere vittima di bullismo a scuola.

Ambiente lavorativo. Dal mondo scolastico le disuguaglianze proseguono nel contesto lavorativo (Puhl & Heuer, 2009), dove a parità di competenze professionali, le persone con obesità vengono assunte o ottengono promozioni e avanzamenti di carriera e di salario con meno probabilità rispetto ai colleghi normopeso (Nowrouzi et al., 2015). Ad esempio, i professionisti delle risorse umane dello studio di Giel e colleghi (2012) attribuiscono alle persone con obesità (donne in particolare) impieghi di minor prestigio: solo nel 2% dei casi vengono identificate come medico o architetti e nel 6% come possibili responsabili.

Contesto di cura. Anche i professionisti che lavorano con le persone con obesità possono condividere atteggiamenti negativi sul peso corporeo (Ogungbe et al., 2019; Tomasetto & Privato, 2013) ed essere, di conseguenza, meno efficaci nel trattamento dell’obesità. Medici, infermieri, personal trainer che considerano i loro pazienti meno affidabili e più arrendevoli possono involontariamente disincentivare il loro impegno verso uno stile di vita più sano (Vartanian & Shaprow, 2008).

I media. Anche la televisione o i social network non sono di aiuto (Savoy & Boxer, 2019): riviste, programmi televisivi e social media ripropongono nelle parole utilizzate, nei personaggi o nelle battute i più comuni stereotipi sul peso (es. Karsay & Schmuck, 2019). I contenuti circolati nei media nel periodo della quarantena causa covid-19 ne sono una prova (Pearl, 2020): l’immagine divisa in due parti prima della quarantena (con una persona con peso nella norma) e dopo la quarantena (con la stessa persona con molti chili in più e vestiti di taglie più piccole) trasmette l’idea che l’obesità corrisponda a trascuratezza e mancanza di autocontrollo, si prende gioco dell’obesità ed è particolarmente dannosa per coloro che cercano attivamente di gestire il proprio peso.

Le conseguenze dello stigma sul peso

Le esperienze di discriminazione vissute nelle relazioni o tramite l’esposizione a contenuti stigmatizzanti hanno serie conseguenze per le persone con peso in eccesso. La salute, il benessere psicologico, il funzionamento cognitivo diminuiscono in presenza dello stigma e le disuguaglianze sociali aumentano (Wu & Berry, 2018; Major, Tomiyama, & Hunger, 2018; Rubino et al., 2020).

Salute fisica. La salute delle persone con obesità, già compromessa dalle comorbilità associate (es. diabete; Guh et al., 2009) peggiora in presenza dello stigma (Wu & Berry, 2018) o della sua interiorizzazione (Pearl & Puhl, 2015). Le discriminazioni, ad esempio, innescano reazioni fisiologiche di stress e alterazioni del funzionamento metabolico (Puhl & Suh, 2015; Jackson & Steptoe, 2018; Himmelstein, Incollingo Belsky, & Tomiyama, 2014) che, a loro volta, sono responsabili dell’aumento del peso corporeo (Hunger, Major, Blodorn, & Miller, 2015; Tomiyama, 2014) e del peggioramento della condizione di salute generale (Shank et al. 2019). Il solo percepire di essere considerati sovrappeso (Robinson & Sutin, 2016) o essere etichettati come “troppo grassi” può comportare un aumento del peso corporeo negli anni successivi (Hunger & Tomiyama, 2014).

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