Che Cosa Significa “Moralità”? Differenze Individuali Legate all’Ideologia Politica
Teoria dei fondamenti morali (MFT)
La teoria dei fondamenti morali (Moral Foundation Theory, di seguito semplicemente MFT; Graham, Haidt, & Nosek, 2009; per la versione italiana del questionario si veda Bobbio, Nencini, & Sarrica, 2011) propone una visione funzionalista della moralità ed è stata inizialmente formulata allo scopo di capire perché il concetto di moralità sia al contempo tanto diverso passando da una cultura ad un’altra (evidenza trans-culturale) ma anche tanto simile tra le varie culture (evidenza universalista). In altre parole, la MFT cerca di integrare nella stessa visione le due caratteristiche peculiari della moralità accennate anche all’inizio di questo contributo, ovvero la sua natura per certi aspetti universale e per altri aspetti personale. La MFT propone cinque cardini, chiamati appunto fondamenti morali (gli Autori ne hanno recentemente proposto anche un sesto, Liberty/Oppression – Libertà/Oppressione; si veda Iyer, Koleva, Graham, Ditto, & Haidt, 2012), attorno ai quali ciascuna cultura, istituzione, gruppo, persona, guarda la realtà e ne costruisce l’interpretazione, stabilendo quindi cosa sia da considerarsi morale e cosa invece debba essere considerato immorale. In tale ottica, perciò, la moralità appare caratterizzata sia da una componente innata sia da una componente condizionata dalla cultura di appartenenza e, quindi, condivisa (Bobbio et al., 2011; Graham et al., 2009; Haidt & Joseph, 2004). Per quanto riguarda più nel dettaglio il contenuto e la descrizione di questi cardini, il primo fondamento morale (denominato Care/Harm - Prendersi cura/Ferire) sinteticamente riguarda il prendersi cura, il difendere e il farsi carico dell’altro considerato potenzialmente indifeso o bisognoso. Sembra essere, quindi, legato alla capacità di empatizzare con il dolore altrui. Il secondo pilastro (Fairness/Cheating - Giustizia/Imbroglio) raggruppa aspetti riguardanti la giustizia e la reciprocità nelle relazioni interpersonali e intergruppi. Il terzo fondamento morale (Loyalty/Betrayal – Fedeltà/Tradimento) si riferisce ai sentimenti di lealtà, di fedeltà e di attaccamento al proprio gruppo di appartenenza (i.e., ingroup), qualunque esso sia. Sembra quindi essere alla base, ad esempio, del senso di patriottismo e del sacrificio in favore dell’ingroup. Il quarto cardine (Authority/Subversion – Autorità/Sovversione) raggruppa aspetti centrati sul rispetto dell’autorità e del potere. Appare, quindi, alla base dell’ubbidienza e della subordinazione, nonché dell’attenzione e del rispetto nei confronti della tradizione. Infine, il quinto fondamento morale, chiamato dagli autori Sanctity/Degradation (Santità/Degrado), raccoglie contenuti come la purezza e la spiritualità e appare fortemente legato alla sensibilità al disgusto e al pericolo di contaminazione. Alla base vi è l’idea che il corpo sia una sorta di tempio che non debba quindi essere profanato da attività immorali e/o fonte di contaminazione.
Graham et al. (2011) hanno recentemente cercato di mappare il dominio morale di conservatori e progressisti secondo la MFT. Gli autori, attraverso quattro studi e usando diverse metodologie, hanno mostrato come i progressisti (vs. conservatori) siano maggiormente attenti alle tematiche che riguardano l’aiuto e la giustizia (ovvero i primi due fondamenti morali, chiamati anche fondamenti “Individualizzanti” o “Centrati sull’individuo”), mentre i conservatori sembrano ritenere ugualmente rilevanti tutti i fondamenti morali, attribuendo quindi più importanza rispetto ai progressisti agli altri tre fondamenti morali (chiamati anche “Vincolanti” o “Centrati sul gruppo”). Questo si rifletterebbe, inoltre, anche in una maggiore complessità morale propria dei conservatori poiché la loro condotta morale sembrerebbe reggersi su più fondamenti rispetto ai progressisti. Tale pattern di risultati è emerso costantemente in numerosi studi condotti in diverse parti del mondo impiegando diverse tipologie di campioni e metodologie, come ad esempio misure self-report, analisi del contenuto di sermoni e racconti di vita personale, così come analizzando le espressioni del volto (ad es., Cannon, Schnall, & White, 2011; Van Leeuwen & Park, 2009). Inoltre, Graham, Nosek, e Haidt (2012) hanno recentemente dimostrato che le persone sono consapevoli di tali differenze e che addirittura nello stereotipo condiviso le differenze morali tra conservatori e progressisti vengono sovrastimate. Scendendo più nel dettaglio riguardo la relazione tra l’ideologia politica e i cinque fondamenti morali, Graham et al. (2011) hanno individuato relazioni positive molto forti per quanto riguarda Authority/Subversion, Loyalty/Betrayal e Sanctity/Degradation, mentre la relazione tra ideologia e fondamenti morali è più debole e negativa nel caso di Care/Harm e Fairness/Cheating. In questo contesto, una relazione positiva indica che la polarità positiva (i.e., Authority, Loyalty e Sanctity) di un determinato fondamento è maggiormente rilevante per i conservatori rispetto ai progressisti, una relazione negativa indica il contrario. Inoltre, da un punto di vista pratico e applicativo, la forza di queste associazioni potrebbe suggerire che i dibattiti culturali e politici più difficili sono proprio quelli che riguardano il rispetto della tradizione, dell’autorità, nonché la purezza fisica e spirituale, in quanto sono quelli in cui l’opinione di conservatori e progressisti appare massimamente discrepante. Al contrario, dal punto di vista morale, il più alto grado di comunanza e quindi di accordo tra le parti può essere trovato in questioni relative al prendersi cura/danneggiare gli altri.
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