Ageism: Quando l’Età Apre la Strada ai Pregiudizi
I più anziani sono discriminati, quindi, anche da chi non vuole farlo. Ma cosa c’è di vero negli stereotipi negativi che li riguardano? Di particolare importanza, a questo proposito, è una metanalisi che ha esaminato in che misura una serie di stereotipi evocati nei confronti dei lavoratori più anziani fossero congruenti con l’evidenza empirica accumulata (Ng & Feldman, 2012). Gli stereotipi considerati erano sei: che i lavoratori più anziani fossero meno motivati, generalmente meno desiderosi di partecipare ad aggiornamenti per lo sviluppo di carriera, più resistenti al cambiamento, meno affidabili, meno sani e meno capaci di gestire il rapporto tra lavoro e famiglia. La metanalisi ha preso in considerazione 418 ricerche – un campione complessivo di oltre duecentomila persone – e ha esaminato le relazioni tra l’età e le 39 variabili con cui è stato operazionalizzato il contenuto dei sei stereotipi. Dall’indagine è risultato che un unico stereotipo è coerente con l’evidenza empirica ed è quello che riguarda la minore volontà dei più anziani di partecipare a corsi di aggiornamento e ad attività tese allo sviluppo di carriera. Nonostante dunque non vi siano evidenze circa la maggior parte degli stereotipi né di un declino della prestazione in ragione dell’età (altre conferme in Brough et al., 2011; Rupp, Vodanovich, & Credé, 2006; Waldman & Avolio, 1986) e nonostante le aziende traggano notevoli vantaggi economici dall’impiegare lavoratori dotati di molta esperienza (Lindner, Graser, & Nosek, 2014), gli stereotipi negativi permangono e sono difficili da superare.
Conclusioni
Sottili indicatori che segnalano l’appartenenza di una persona al gruppo degli anziani sono sufficienti per attivare stereotipi, pregiudizi e discriminazione inconsapevole, e questo accade anche quando si sollecitano giudizi obiettivi e si richiama la norma di equità. A questi risultati piuttosto sconfortanti, tuttavia, si può far fronte utilizzando per l’ageism quelle strategie che appaiono in grado di ridurre se non eliminare i pregiudizi di qualsiasi tipo: considerare, ad esempio, la categorizzazione per età un criterio irrilevante e quindi non tenerne conto – il cosiddetto daltonismo – o incrociarla con altre categorizzazioni (ad es., genere, etnia), o ancora ricorrere al metodo più classico (Allport, 1954), il contatto, che ancor oggi nelle sue diverse forme – reale, esteso o immaginato (si veda una rassegna in Vezzali & Giovannini, 2012) – è considerato una delle strategie più efficaci.
Glossario
Ageism. Pregiudizio nei confronti di un determinato gruppo d’età.
Sottotipo dello stereotipo. Emerge quando le informazioni che riceviamo circa una persona non sono congruenti con lo stereotipo della categoria generale a cui la persona appartiene.
Stereotipi descrittivi. Credenze semplificate circa le caratteristiche tipiche degli appartenenti a un determinato gruppo.
Stereotipi prescrittivi. Credenze su cosa gli appartenenti a un determinato gruppo debbano fare. Le persone che trasgrediscono a queste prescrizioni rischiano di essere rifiutate o derise.
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