Le determinanti psicosociali dell’azione collettiva: Il modello SIMCA

Relativamente agli svantaggiati, van Zomeren e colleghi (2012) hanno indagato le reazioni dei consumatori italiani nei confronti della normativa europea che permette di non riportare sull’etichetta degli alimenti chiare indicazioni nutrizionali. I consumatori italiani moralmente convinti contro tale normativa apparvero più identificati con il gruppo (in questo caso, Greenpeace, nota organizzazione non governativa, ambientalista e pacifista) e questo, di conseguenza, aumentava le loro emozioni di rabbia, le loro credenze di efficacia di gruppo e la loro disponibilità a firmare una petizione contro la normativa in questione (van Zomeren, Leach, & Spears, 2012).

Ad oggi, il SIMCA rappresenta il più influente e comprensivo modello dell’azione collettiva. Studi condotti in diversi paesi con differenti gruppi di persone, avvantaggiate e svantaggiate, hanno dimostrato il potere motivazionale dell’identità sociale, della rabbia, dell’efficacia di gruppo e delle convinzioni morali. Rispetto a quanto sostenuto fino all’ultima decade del ‘900, il SIMCA suggerisce che la decisione delle persone circa il partecipare o meno all’azione collettiva è determinata principalmente da fattori di tipo soggettivo (sociopsicologico) piuttosto che oggettivo (socio-strutturale). Come nota van Zomeren (2013): “le persone non agiscono collettivamente se non sono coinvolte nella causa tanto con la mente quanto con il cuore” (p. 2).

 

Glossario

Azione collettiva. Il termine “azione collettiva” descrive un’azione intrapresa da un gruppo di persone in risposta ad uno stato di svantaggio o a una situazione non soddisfacente, che si desidera cambiare in meglio. È possibile distinguere l’azione collettiva normativa dall’azione collettiva non normativa. Un esempio di azione collettiva normativa è la firma di petizioni. Generalmente, questo tipo di azione non ha conseguenze personali gravi, è meno costosa da intraprendere e dunque di più veloce attivazione. Un esempio di azione collettiva non normativa è la protesta violenta, che può produrre conseguenze personali più gravi come l’arresto. Questo tipo di azione ha l’obiettivo di interrompere la routine della vita quotidiana, cercando di essere altamente visibile al vasto pubblico.

Identità sociale. La teoria dell’identità sociale (SIT; Tajfel, 1978; Tajfel & Turner, 1979) concettualizza il gruppo come luogo di origine dell’identità sociale. Secondo questa teoria, le persone hanno la naturale tendenza a: categorizzare ogni individuo come appartenente a un gruppo piuttosto che a un altro in base a fattori quali il genere sessuale, l’età o la religione (processo di categorizzazione); identificarsi con un gruppo e sentirsene parte (processo di identificazione); confrontare il proprio gruppo di appartenenza (ingroup) con gruppi diversi (outgroup), adottando comportamenti di favoritismo nei confronti dell’ingroup (processo di confronto sociale).

Rabbia. Con il termine “rabbia” si indica uno stato emotivo intenso che si attiva nelle persone in risposta ad un danno subito o a un trattamento ingiusto ricevuto, reale o percepito.

Efficacia di gruppo. Con il termine “efficacia di gruppo” si indica la credenza che il gruppo, collettivamente, ha le capacità necessarie a raggiungere un dato obiettivo o risultato desiderato.

Convinzioni morali. Le convinzioni morali sono forti atteggiamenti che si possiedono nei confronti di un oggetto o argomento. Secondo la teoria integrata della convinzione morale (ITCM; Skitka et al., 2008), gli atteggiamenti morali (o convinzioni morali) differiscono dagli atteggiamenti non morali poiché sono centrali per le persone e guidano il loro comportamento. Ad esempio, preferenze alimentari o musicali così come per una squadra sportiva possono rappresentare importanti atteggiamenti, ma è improbabile che tali preferenze vengano percepite come morali o immorali. 

 

Bibliografia

Bandura, A. (2001). Social cognitive theory: An agentic perspective. Annual Review of Psychology, 52(1), 1—26. doi: 10.1146/annurev.psych.52.1.1

Carver, C.S., & Harmon-Jones, E. (2009). Anger is an approach-related affect: evidence and implications. Psychological Bulletin, 135(2), 183—204. doi: 10.1037/a0013965

Corcoran, K.E., Pettinicchio, D., & Young, J.T. (2011). The context of control: A cross‐national investigation of the link between political institutions, efficacy, and collective action. British Journal of Social Psychology, 50(4), 575—605. doi: 10.1111/j.2044-8309.2011.02076.x

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