In Difesa della Rabbia: Una necessità evolutiva e la sua applicabilità contemporanea
Sembra che molti dei nostri attuali (anti-)eroi della TV rinuncino alle emozioni in favore di un più logico e libero processo di pensiero, e molti di noi invidiano questa abilità. Non riusciamo a lasciare un lavoro, uscire da una relazione, e agire nel nostro miglior interesse esclusivamente perché sottostiamo alle nostre considerazioni emotive. Vedere qualcuno che ha la forza mentale di seguire i propri desideri, per quanto spiacevoli possano essere, risulta francamente attraente. Tuttavia, solo perché le emozioni hanno zero valore nel processo decisionale di questi individui, ciò non significa che queste non siano prese in considerazione in questo processo. Come discusso da Cleckley (1988), un tratto comune nella psicopatia, oltre all’apparente mancanza di emozioni, è il fascino. E il fascino non funziona a meno di non avere una qualche comprensione dei segnali sociali e delle emozioni. A rimarcare ulteriormente il mio punto c’è anche la descrizione di Cleckley degli individui con disturbo schizotipico della personalità, che sembrano mancare di emotività, ma anche dell’apparente fascino dello psicopatico. Questo inevitabilmente li porta ad apparire strani o anormali, che è decisamente un risultato indesiderato. Quindi non vorremmo realmente non comprendere le emozioni, vorremmo solo non esserne schiavi. Per illustrare questo punto, immaginiamo che due persone si incontrino all’università e si innamorino seduta stante. A parte qualche normale screzio, la loro relazione è estremamente amorevole e dopo dieci anni si sposano. Dopo molti anni, uno dei due si trova ad una conferenza di psicologia, perché naturalmente è una psicologa15, e il suo partner la tradisce. Il partner, essendo rispettabile16, ammette la trasgressione. Ora, lei comprende che il suo partner possa averla tradita perché è stata fisicamente distante a causa del troppo lavoro. Sa che non è stata infedeltà emotiva, sa che il suo partner la ama, e sa che l’ha tradita semplicemente per soddisfazione sessuale. Avendo un’incredibile forza mentale, è anche in grado di ignorare le sue emozioni e non arrabbiarsi. Ma si arrabbia comunque. Perché? Perché vuole utilizzare la sua rabbia come mezzo per comunicare il suo malcontento causato dall’infedeltà del partner nella speranza di aumentare il suo potere negoziale e scoraggiare futuri eventi di questo tipo. Analogamente, quando qualcuno ci insulta, possiamo ignorare quell’insulto e accettare le conseguenze di insulti futuri, o possiamo arrabbiarci per convincere17 l’altra persona che insultare è inaccettabile.
Credo che quello che sto cercando di dire è che la rabbia ha uno scopo evolutivo e che contribuisce al successo di un individuo nella società, e che se non siete d’accordo…. Beh, mi troverete impegnato a urlare insulti ai post su internet.
Note
Bibliografia
Arden, R., Luciano, M., Deary, I. J., Reynolds, C. A., Pedersen, N. L., Plassman, B. L., McGue, M., Christensen, K., & Visscher, P. M. (2015). The association between intelligence and lifespan is mostly genetic. International Journal of Epidemiology, 44(6), 1-8. doi: 10.1093/ije/dyv112
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