Esistono Ancora Differenze tra Destra e Sinistra? Le Radici Psicologiche dell’Ideologia Politica

L’ideologia come cognizione sociale motivata. Nell’approccio della cognizione sociale motivata le ideologie sono considerate un esempio di hot cognition (si veda glossario), in quanto gli individui sono fortemente motivati a percepire il mondo secondo schemi che soddisfano i propri bisogni di natura epistemica ed esistenziale (Jost et al., 2003). Questi bisogni possono essere anche attivati da fattori situazionali di minaccia e paura presenti nella società e costituiscono la base psicologica delle due dimensioni centrali dell’ideologia, ovvero a) sostegno versus resistenza al cambiamento sociale; e b) accettazione versus rifiuto dell’uguaglianza sociale. Le motivazioni epistemiche si riferiscono ai bisogni di riduzione dell’incertezza, dell’ambiguità e della complessità cognitive. Le motivazioni esistenziali si riferiscono, invece, al bisogno prettamente umano di trovare sicurezza personale e sociale, di gestire l’ansia e la paura scaturite da minacce o da situazioni che mettono in pericolo la propria autostima, il proprio sistema sociale, la prop ria vita, le proprie credenze e visioni del mondo.

 

Secondo questo modello l’ideologia politica è funzionale alla soddisfazione di questi bisogni fondamentali, e avrà tanto più successo quanto meglio riuscirà a rendere conto di tali motivazioni. In questo senso, alcune ideologie riescono meglio di altre in questo scopo, creando una sorta di affinità elettiva (si veda glossario) tra motivazioni psicologiche e credenze (Jost, 2009). Il conservatorismo rappresenta un’ideologia particolarmente funzionale a bisogni di natura epistemica ed esistenziale; ovvero una forma di cognizione motivata funzionale alla riduzione dell’incertezza, del disordine e dell’ambiguità, e alla gestione dell’ansia e della paura, che propone stabilità, sostegno all’ordine sociale vigente e la conseguente giustificazione delle disuguaglianze tra gruppi ed individui. Il conservatorismo risulta associato, infatti, a una serie di variabili quali bisogno di chiusura cognitiva (si veda glossario), bisogno di ordine e di struttura, intolleranza all’ambiguità, paura e ansia della morte, a una minore autostima e apertura mentale (Jost et al., 2003). Inoltre, situazioni di minaccia e incertezza, manipolate sperimentalmente, inducono atteggiamenti e un pensiero di tipo conservatore, in particolare tra i progressisti (Nail, McGregor, Drinkwater, Steele, &Thompson, 2009). Storicamente i partiti conservatori di destra hanno spesso fatto, in maniera efficace, appello all’insicurezza, all’incertezza e alla paura di minacce sociali, attivando così nella società e negli individui motivazioni di natura epistemica ed esistenziale. Promettendo ordine e sicurezza hanno attirato quelle persone spinte da bisogni di certezza, rassicurazione e stabilità: Il caso del nazismo è particolarmente illustrativo di questo processo.

 

Una parte interessante di questo approccio generale riguarda la funzione palliativa dell’ideologia, in particolare riferito alla giustificazione del sistema, ovvero la credenza che la società in cui si vive sia giusta, naturale e legittima. In questa prospettiva, la System Justification Theory (Jost, Banaji, & Nosek, 2004) ha cercato di spiegare e approfondire il processo attraverso cui gli ordini sociali esistenti vengono legittimati, anche a spese dell’interesse personale e del gruppo di appartenenza. Infatti, una delle forme più studiate di giustificazione del sistema è l’apparente paradossale favoritismo verso l’outgroup dominante da parte di gruppi svantaggiati. Questo processo serve a perpetuare le differenze sociali tra i gruppi in maniera sottile e si esprime anche attraverso il sostegno a ideologie che si oppongono ai cambiamenti sociali.

Conclusioni

Bobbio (1994) sottolineava che il significato politico di destra e sinistra continua a cambiare nel tempo, ed è indubbio che attualmente entrambi i termini si riferiscono a realtà e posizioni politiche alquanto diverse rispetto al passato. Tuttavia essi rimangono due entità profondamente differenti e continuano ad avere un valore centrale nell’odierno panorama politico del mondo globalizzato (Giddens, 2013). La letteratura psicologica evidenzia come i profili e i processi psicologici legati ai diversi schieramenti politici siano nettamente differenziati, non solo per quanto riguarda atteggiamenti e opinioni, ma anche in termini di valori, motivazioni e personalità (Caprara & Vecchione, 2006; Chirumbolo & Leone, 2014). Non sono tanto scomparse le differenze tra destra e sinistra quanto è forse cambiato il loro significato e il luogo dove cercarle.

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