Due papà, due mamme. Quali riflessioni per sfatare i pregiudizi verso le famiglie e le genitorialità omosessuali?

Un ulteriore elemento sui cui è doveroso fermare l'attenzione è la considerazione che l’individuazione delle sovrastrutture attraverso cui è stato costruito l'idealtipo di famiglia naturale, porta alla necessità di aprire uno spazio di interrogazione sulle radici concettuali dell'oggetto famiglia. Quali sono gli elementi fondativi e costitutivi della famiglia, una volta riconosciuto che la struttura, la configurazione sono elementi esterni ed accessori, socialmente costruiti e quindi derivati, e non primari e strutturanti? Ciò che definisce la famiglia è il sistema delle relazioni, il mondo degli affetti, la comunità dei legami. Sono queste le dimensioni fondative della famiglia, che tagliano trasversalmente tutte le configurazioni esistenti. Questo sposta completamente l'asse dei significati. Oggi non dovremmo più chiederci quali sia la forma di famiglia che deve essere assunta ad icona e prototipo del costrutto universale di "Famiglia", ma proprio a partire dalla pluralità dei modelli e contesti familiari e genitoriali, focalizzare l'attenzione sulle modalità attraverso le quali in ogni tipologia di famiglia si possono attualizzare ed articolare, in modo assolutamente efficace e funzionale, quelle processualità relazionali che definiscono l'adeguatezza dell'esercizio delle competenze e delle funzioni genitoriali. Assumere tale impostazione implica l’evitare che la difesa della famiglia naturale fondata su istanze ideologiche porti all'affermazione di sistemi di credenza che si traducono in una vera e propria deumanizzazione delle persone gay e lesbiche, alle quali viene negata la possibilità di realizzare la propria genitorialità come progetto di vita responsabile e consapevole, solo ed esclusivamente a causa del loro orientamento sessuale.

 

Dalla famiglia alla genitorialità: le trappole di domande apparentemente neutre

Se la discussione finora condotta ha consentito di chiarire i criteri su cui impostare l’analisi dell’oggetto famiglia, è altrettanto necessaria un’attenta focalizzazione sul costrutto di genitorialità. A livello preliminare, per entrare in modo più diretto ed incisivo nel cuore delle questioni che ineriscono il tema dell’omogenitorialità, gli interrogativi da cui si potrebbe partire e che sembrerebbero definire l’assetto generale della questione sono i seguenti: gli omosessuali sono o possono essere dei buoni genitori? I genitori omosessuali sono in grado, rispetto ai figli e alle figlie, di esercitare in modo adeguato la loro funzione genitoriale?Foto 3: Giordano Pariti, Memorie in attesa di un tempo #7, 2016. Foto digitale. Courtesy: l’artistaFoto 3: Giordano Pariti, Memorie in attesa di un tempo #7, 2016. Foto digitale. Courtesy: l’artista

Rispondere in modo diretto a tali domande, espone al rischio di non riuscire a disvelare i bias che sono alla base della loro formulazione. Chiedersi se gay e lesbiche possano esercitare la genitorialità in modo valido e competente, vuol dire in realtà domandarsi se gli/le omosessuali possano svolgere tale funzione al pari delle persone eterosessuali. Si collude in tal modo con l’idea che la genitorialità sia un costrutto strettamente connesso all’eterosessualità: non ci si chiede mai, infatti, se gli eterosessuali possano essere o meno dei buoni genitori, ossia se l’orientamento eterosessuale possa agire in qualche modo in termini disfunzionali sull’esercizio delle competenze genitoriali. L’implicito è che, in termini interpretativi, debba essere esplorato il nesso tra genitorialità ed omosessualità. Ma quale è la relazione tra esercizio della funzione genitoriale ed orientamento omosessuale? Esiste tale relazione? E se esiste, può essere in grado di spiegare la reciproca influenza di tali costrutti?

Il punto su cui si intende centrare la discussione è che non si possa semplicemente dare una risposta alla domanda (oramai ampiamente indagata) relativa alle competenze omogenitoriali, ma che sia necessario spostare il focus dal giudizio o valutazione sulle/delle competenze omogenitoriali, alla delineazione dei presupposti su cui si deve fondare la valutazione della genitorialità in senso più ampio, identificando quali siano, a monte, gli elementi cui fare riferimento per rilevarne le sue dimensioni strutturali. In altri termini, prima di analizzare il rapporto tra genitorialità e dimensione omosessuale è di fondamentale importanza chiarire, a livello preliminare, quali siano i criteri fondativi o caratterizzanti una buona o cattiva genitorialità, per vedere successivamente se tali criteri possano esplicitare, in termini di costrutto, in che modo l’orientamento sessuale (omo o anche etero) incida oppure no sull’esercizio delle competenze genitoriali.

Disambiguando i termini della discussione, ne consegue che le domande cardine a cui si deve dare una risposta, prima di interrogarsi e rispondere circa l’adeguatezza o non adeguatezza della genitorialità omosessuale, risultano pertanto le seguenti: che cosa è la genitorialità? Quali sono le sue dimensioni costitutive? Quali gli elementi in grado di connotarla come funzionale o disfunzionale? Secondo quali criteri è possibile analizzare le diverse declinazioni della genitorialità, inclusa quella omosessuale?

 

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