Esistono Ancora Differenze tra Destra e Sinistra? Le Radici Psicologiche dell’Ideologia Politica

Keywords: ideologia politica; personalità; dual process motivational model; cognizione sociale motivata; differenze individuali

Nel recente passato si è parlato spesso di “fine delle ideologie” (Bobbio, 1994; Revelli, 2007; Ricolfi, 2004). Alcune esperienze politiche nelle democrazie occidentali in cui le opposte fazioni politiche di “destra” e “sinistra” hanno governato insieme, come la Große Koalition in Germania e in Austria, la cosiddetta “formula magica” in Svizzera, e i governi delle “larghe intese” in Italia, potrebbero indurre a pensare che effettivamente non vi siano più grandi differenze tra gli schieramenti politici. Se questo sembra plausibile per ciò che riguarda l’offerta politica, tuttavia, le cose appaiono alquanto diverse se si analizzano gli elettorati. All’indomani del voto politico del 2013, il presidente dell’istituto IPR Marketing così commentava i risultati di alcuni sondaggi sulle opinioni degli italiani: “C’è una profonda spaccatura tra elettorato PD ed elettorato PDL. Questi due elettorati non concordano su niente, sostanzialmente” (TG3, 7 Aprile 2013).

Al di là delle contingenze storico-politiche in cui le forze politiche di un paese si trovano a dover governare insieme, le diversità degli orientamenti politici negli individui continuano ad essere ben consolidati soprattutto negli aspetti psicologico-sociali (Catellani & Corbetta, 2006). Negli anni ’60-’70, attraverso il genere, l’area geografica di residenza, lo status, la religiosità si poteva ottenere una previsione abbastanza accurata delle preferenze e del voto politico. Oggigiorno, invece, queste variabili socio-demografiche hanno perso gran parte del proprio potere previsionale. Al contrario, le scelte e le preferenze politiche appaiono sempre più radicate in aspetti psicologici, come atteggiamenti, motivazioni, valori e personalità (Chirumbolo, 2011). L’obiettivo di questo articolo è quello di passare in rassegna la letteratura sull’argomento, focalizzando l’attenzione sulle differenze psicologiche tra persone di diverso orientamento politico e sulla funzione e la struttura dell’ideologia politica. La rassegna non vuole essere esaustiva, in quanto la letteratura è molto vasta, ma mira a fornire un quadro generale sui più importanti studi e i più recenti risultati della ricerca in questo ambito.

Fine delle Ideologie?

Possiamo ancora parlare di ideologia, di “destra” e “sinistra,” o si tratta invece di un concetto ormai privo di senso storico? La messa in discussione del concetto di ideologia è dipesa soprattutto da una serie di constatazioni sia di carattere storico (fine della guerra fredda; scarsa differenziazione delle proposte programmatiche dei partiti) sia di carattere psicologico (mancanza di un’organizzazione coerente e logica degli atteggiamenti politici nelle persone comuni). La famosa ricerca di Converse (1964) diede particolare sostanza alla tesi del tramonto delle ideologie. Egli mostrò come solo una piccolissima percentuale di persone si riteneva in grado di organizzare le proprie credenze politiche intorno agli orientamenti di destra e sinistra. Inoltre, più di un terzo risultava incapace di definire accuratamente i concetti di liberal (progressista) e conservative (conservatore; Converse, 2000).

La tesi del tramonto delle ideologie è coerente con una particolare visione positivistica dei sistemi di credenze posseduti dalle persone, i quali dovrebbero essere stabili, coerenti, logici e sofisticati. In realtà, le ricerche hanno evidenziato che le persone pensano e agiscono ideologicamente nella loro vita, ma lo fanno in maniera imperfetta e non sempre razionale (Jost, 2006). Da un punto di vista psicologico-sociale, le ideologie sono state considerate come un insieme di atteggiamenti politici e morali interconnessi tra loro che possiedono componenti cognitive, affettive e motivazionali. In questa prospettiva, le ideologie politiche acquisiscono coerenza e struttura a partire dai bisogni e dalle motivazioni psicologiche degli individui, e possono variare sia a causa di fattori disposizionali relativamente stabili, sia a causa di fattori situazionali (Jost, Federico, & Napier, 2009).

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