Esistono Ancora Differenze tra Destra e Sinistra? Le Radici Psicologiche dell’Ideologia Politica

L’intelligenza generale e le abilità sono aspetti cognitivi parimenti legati all’orientamento politico. Pur essendo un tema delicato e controverso, prove convincenti ci provengono soprattutto da recenti studi empirici condotti su ampi campioni di comunità osservate longitudinalmente nell’arco di decenni. Ad esempio, l’intelligenza misurata a 11 e 18 anni è associata positivamente ad un orientamento progressista rilevato in seguito all’età di circa 23 anni (Block & Block, 2006). Altre ricerche evidenziano come una bassa intelligenza generale nell’infanzia (circa 10 anni) predica successivamente pregiudizio e atteggiamenti razzisti (circa 30 anni) attraverso l’influenza del conservatorismo sociale (Hodson & Busseri, 2012). Atteggiamenti conservatori risultano altresì associati negativamente all’intelligenza cristallizzata (abilità verbali e matematiche; si veda glossario), anche indipendentemente dall’influenza di fattori socio-demografici come genere, età, etnia, reddito e livello di istruzione dei genitori (Kemmelmeier, 2008). Tuttavia, sembra che le abilità cognitive influenzino soprattutto gli aspetti legati al conservatorismo sociale e culturale (ad es., atteggiamenti verso l’aborto, matrimoni gay, immigrazione, l’autoritarismo), mentre pare siano non correlate (o addirittura correlate positivamente) ad aspetti di conservatorismo economico (ad es., de-regolamentazione, libero mercato, ineguaglianza sociale). Contrariamente alle credenze popolari, invece, sembra che coloro che si pongono agli estremi di entrambi gli schieramenti abbiamo una maggiore complessità cognitiva (si veda glossario; Kemmelmeier, 2008; Sidanius, 1985).

Fattori Situazionali e Cognitivo Motivazionali alla Base dell’Ideologia

Evidenti differenze tra individui di diverso orientamento politico sono state quindi osservate empiricamente, in maniera consistente e in numerosi paesi occidentali. Ma quali sono i motivi e le circostanze che stanno alla base di tali diversità psicologiche? Quali sono i processi? In questo senso, nell’ultimo decennio in psicologia sociale si sono affermati due modelli teorici di carattere cognitivo-motivazionale: il modello sul processo duale dell’ideologia e del pregiudizio (Dual Process Motivational model, DPM; Duckitt, 2001; Duckitt & Sibley, 2010), e l’approccio che considera l’ideologia come una forma di cognizione sociale motivata (Jost et al., 2003; Jost et al., 2009).

I diversi percorsi dell’ideologia e del pregiudizio. Il DPM considera l’ideologia politica come costituita da due dimensioni relativamente indipendenti tra loro, l’autoritarismo di destra e l’orientamento alla dominanza sociale, i quali seguono due percorsi differenti. Da una parte essi riflettono aspetti ideologici diversi e hanno origine in differenti processi psicologici e sociali, dall’altra hanno esiti comportamentali e attitudinali comuni, quali il pregiudizio generalizzato e l’etnocentrismo (Duckitt, 2001; Duckitt & Sibley, 2010). In ultima analisi, il modello mira a spiegare come il pregiudizio (e per estensione l’orientamento politico) sia l’anello finale di una catena di relazioni causali che ha origine nelle dimensioni di personalità, nelle motivazioni e negli atteggiamenti sociali.

Secondo il DPM, l’antecedente più vicino dell’autoritarismo di destra è una particolare visione del mondo. Gli autoritari, infatti, sono fondamentalmente inclini a credere che il mondo sia un posto molto pericoloso in cui vivere (dangerous world belief). Questa particolare visione del mondo rende saliente lo schema motivazionale della sicurezza, del controllo sociale e della stabilità. A sua volta, quindi, questa credenza ha le sue basi nel tratto disposizionale di conformismo sociale (si veda glossario) che rende le persone più recettive nella percezione di minacce all’ordine sociale esistente. Al contrario, gli individui che hanno un alto orientamento alla dominanza sociale hanno un atteggiamento favorevole alla presenza di una rigida gerarchia sociale tra gruppi inferiori e superiori e sono inclini a credere che il mondo sia una giungla competitiva dove vige la legge del più forte, in cui il pesce grosso mangia il pesce piccolo, i potenti vincono e i deboli sono destinati ad essere sottomessi (competitive jungle belief). Questa visione del mondo rende saliente lo schema motivazionale del potere, della dominanza e della superiorità. Alla base di questa visione del mondo vi è il tratto disposizionale di durezza mentale (si veda glossario), che caratterizza persone dure e insensibili agli altri.

Autoritarismo e dominanza sociale sono direttamente collegati al pregiudizio nei confronti di un gruppo esterno (detto outgroup). Tuttavia, il pregiudizio delle persone autoritarie sarebbe maggiore verso quegli outgroup considerati pericolosi (ad es., criminali violenti, spacciatori) e devianti dalla società (ad es., prostitute, atei, femministe, gruppi politici dissidenti). Questi gruppi minacciano l’ordine, la sicurezza sociale e le norme tradizionali: Il pregiudizio in questo caso, quindi, è maggiormente legato alla motivazione alla sicurezza e “guidato” dalla percezione di minaccia.

 

Al contrario, il pregiudizio legato alla dominanza sociale, essendo guidato dalla motivazione di potere, è indirizzato soprattutto verso gruppi di basso status socio-economico, ritenuti incompetenti ed inferiori, oppure verso gruppi sociali considerati come diretti competitori per il potere e le risorse (ad es., immigrati, gay, persone con handicap mentali, persone obese, disoccupati).

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