Percepire gli Altri: Il Ruolo Fondamentale di Calore e Competenza

Ma cosa vuol dire giudicare un individuo come caloroso e/o competente? La dimensione del calore si lega a quanto ci piace la persona che stiamo valutando, mentre la competenza si lega al rispetto verso tale target (Wojciszke, Abele, & Baryla, 2009). Quindi, un individuo percepito come caloroso piace, mentre uno percepito come freddo è antipatico; se è percepito come competente è rispettato, ma non lo è se percepito come incompetente. Combinando le due dimensioni possiamo dunque provare verso un target simpatia e rispetto, antipatia e mancanza di rispetto, oppure un individuo può piacerci ma non godere del nostro rispetto, così come lo si può rispettare pur giudicandolo antipatico.

 

Tuttavia, è importante sottolineare che il calore sembra giocare un ruolo più centrale nella percezione sociale. È stato infatti dimostrato che gli osservatori interpretano il comportamento altrui più nei termini di calore che di competenza (Wojciszke, 1994), che il calore è più importante quando si valuta il comportamento degli altri (Abele & Wojciszke, 2007), che le persone percepiscono il calore di qualcuno più rapidamente rispetto alla competenza e che ciò avviene in una frazione di secondo (Willis & Todorov, 2006). Questa centralità del calore rispetto alla competenza è stata spiegata principalmente come funzionale: Capire se le intenzioni di una persona sono buone o cattive è prioritario rispetto a comprenderne la capacità di metterle in atto. Per tale ragione, Cuddy, Kohut e Neffinger (2013) hanno recentemente sottolineato come il canale migliore per esercitare influenza sugli altri sia proprio il calore in quanto, facilitando la fiducia, facilita la comunicazione e l’assorbimento delle idee, e aiuta dunque a connettersi con chi ti circonda.

Ciò nonostante, anche la persona da valutare e la situazione nella quale ci troviamo incidono sulla prevalenza di una o dell’altra dimensione. Per esempio, nella valutazione di noi stessi, gli aspetti relativi alla competenza sono più rilevanti e Wojciszke (2005) suggerisce che quanto più il target da valutare è vicino al sé, tanto più la valutazione sulle due dimensioni sarà simile alla percezione di sé: La competenza diventa più rilevante rispetto al calore (Abele & Wojciszke, 2007). Le ricerche mostrano infatti che il calore è la dimensione più importante quando si valutano persone distanti da noi, ma che tale pattern è invertito quando valutiamo noi stessi o persone molto vicine al nostro sé2 (Wojciszke & Abele, 2008; cfr. Brambilla, Sacchi, Castellini, & Riva, 2010 sul ruolo di competenza e calore nella valutazione di diversi tipi di professionisti).

Calore e Competenza nella Percezione dei Gruppi

Comprendere le intenzioni degli altri e la loro abilità nel perseguirle è un compito rilevante anche quando ci si deve formare un’opinione di gruppi sociali. Un nemico incompetente risulta meno minaccioso di uno competente, e un alleato incapace offre meno vantaggi rispetto ad alleati abili e preparati. Per tale ragione calore e competenza appaiono con sistematica regolarità anche nei giudizi relativi ai gruppi sociali e sono considerate le dimensioni attorno alle quali si organizza il contenuto degli stereotipi (Fiske et al., 2002; si veda glossario). Combinando le due dimensioni si può ottenere una mappa degli stereotipi associati ai gruppi sociali. Numerosi studi condotti nell’ambito del Modello del Contenuto degli Stereotipi (SCM; Fiske et al., 2002) hanno evidenziato che gli stereotipi sociali solitamente si distribuiscono in quattro raggruppamenti (o cluster, si veda glossario): I gruppi ai quali si appartiene (ingroup) vengono generalmente valutati positivamente su entrambe le dimensioni, quelli di cui non si è membri, gli outgroup, possono invece essere oggetto di valutazioni negative su entrambe le dimensioni, oppure di valutazioni miste (o ambivalenti), vale a dire calorosi ma non competenti, competenti ma non calorosi. Per cui, per esempio, quando a un gruppo di studenti italiani viene chiesto di valutare i gruppi sociali presenti in Italia nei termini di calore e competenza, si trova che il gruppo “studenti” viene valutato come caloroso e competente (ingroup), i politici come privi di calore e incompetenti, gli anziani come calorosi ma poco competenti e i mafiosi come capaci ma decisamente non calorosi (Durante, 2008).

Studi cross-culturali condotti in 25 paesi nei cinque continenti hanno corroborato il ruolo giocato dalle due dimensioni nel formare il contenuto degli stereotipi sociali, mostrando inoltre, con qualche eccezione, la presenza dei cluster sopra indicati (Cuddy et al., 2009; Durante et al., 2013). Anche se in ogni paese i partecipanti valutavano i propri gruppi sociali, è interessante notare come alcuni di essi, comuni alla maggior parte delle società, siano stati valutati in modo analogo. Gli immigrati, ad esempio, sono costantemente percepiti come non competenti e freddi; gli anziani, i bambini e i disabili come non competenti ma calorosi; i ricchi, al contrario, come capaci ma freddi.

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