Le origini delle paure comuni: una rassegna

Apprendimento basato sulle informazioni

Il contatto diretto con la fonte del pericolo non è sempre necessario per l'apprendimento. Secondo la seconda teoria dell'apprendimento, la trasmissione di informazioni relative alle minacce potrebbe anche portare all'acquisizione della paura (Lebowitz, Leckman, Silverman e Feldman, 2016). Esempi di questa modalità di apprendimento includono genitori che mettono in guardia i bambini rispetto agli estranei, insegnanti che avvertono gli studenti riguardo alle droghe e medici che avvertono i pazienti rispetto ai rischi del mangiare troppo. Come mostra la seguente breve rassegna della ricerca, questa modalità di apprendimento è abbastanza comune.

Ad esempio, nello studio di Ollendick e King del 1991, tra il 76% (per timore di soffocamento) e il 96% (per paura degli incendi) dei bambini, attribuiva l'insorgenza delle loro ansie all'apprendimento basato sulle informazioni ricevute. Nella ricerca di Muris et al. (1997), un intervallo compreso tra lo 0% (per paura di fallimenti e critiche) e il 41% (per paura del pericolo e della morte) dei bambini ha riportato l'influenza della trasmissione di informazioni. Nell'indagine di Murray e Foote del 1979 sulla paura dei serpenti, il gruppo di partecipanti con alta paura (rispetto al gruppo con bassa paura) ha notato un maggiore peso dell’apprendimento basato sulle informazioni.

D'altra parte, Menzies e Clarke (1993) hanno riferito che meno del 10% dei partecipanti caratterizzata dalla paura dell’altezza ha mai menzionato l'apprendimento informativo. E nella ricerca di Kleinknecht del 1994 su iniezioni e lesioni, solo il 3% riteneva che l'apprendimento basato sulle informazioni fosse il metodo principale di acquisizione della paura.

Infine, Doogan e Thomas (1992) non hanno trovato differenze tra i loro gruppi di partecipanti caratterizzati da alta vs. bassa paura dei cani, nel ricordo degli avvertimenti dei genitori. Sembra quindi che, nonostante la sua ubiquità, l'apprendimento basato sulle informazioni non possa chiarire l'eziologia di alcune paure. Ma c'è un'ultima modalità di apprendimento da considerare, una che è meno diretta del condizionamento classico, e non così distante come l’apprendimento basato sulle informazioni.

 

Apprendimento basato sull’osservazione

Nell'apprendimento osservazionale / vicario (o modellizzazione), i nuovi comportamenti vengono appresi attraverso l'osservazione diretta degli altri (Gazzaniga, Heatherton e Halpern, 2016, 224). L'apprendimento basato sull’osservazione è stato dimostrato sperimentalmente sia nei bambini che negli adulti (Gerull & Rapee, 2002; Hygge & Öhman, 1978). Alcune delle prove più convincenti per questa modalità di apprendimento provengono dalla ricerca sulle scimmie. In una serie di studi, scimmie rhesus allevate in laboratorio hanno imparato a temere i serpenti semplicemente osservando i video di scimmie allo stato selvatico che reagivano con ansia di fronte ai serpenti; le paure delle scimmie di laboratorio non erano diminuite nemmeno al follow-up di tre mesi (Mineka, Davidson, Cook, & Keir, 1984).

Numerosi studi hanno anche valutato il ruolo della modellizzazione nell'acquisizione di paure negli esseri umani. Ollendick e King (1991), ad esempio, hanno riferito che tra il 42% (relativamente alla paura di attentati esplosivi) e il 69% (relativamente alla paura di effrazioni a scopo di furto) dei partecipanti caratterizzati da alta paura, ha valutato come particolarmente importante l’ apprendimento vicario. Nelle loro ricerche sulla paura dei serpenti, Murray e Foote (1979, 491) hanno trovato la modellazione più strumentale del condizionamento classico, sebbene l'evidenza per il suo ruolo causale fosse "marginale". Circa il 20% dei partecipanti  dello studio di Menzies e Clarke caratterizzati da paura delle altezze hanno attribuito un ruolo causale all’apprendimento tramite osservazione (1993).

Nella ricerca di Kleinknecht del 1994 sulla paura delle iniezioni e delle lesioni, il 16% ha indicato la modellizzazione come la principale via di acquisizione della paura. Tuttavia, nella loro ricerca sulle paure nei bambini, Muris et al. (1997, p.933) conclusero che l'apprendimento vicario era poco influente, significativo solo nella categoria "paura dell'ignoto" (4%). Doogan e Thomas (1992, p 390) hanno osservato similmente "nessuna differenza significativa" per l'effetto della modellizzazione nei loro gruppi caratterizzati da bassa e alta paura dei cani.

Alla luce di questi risultati, la modellizzazione sembra avere un potere esplicativo limitato come via causale. In effetti, i modelli basati sull’ apprendimento nel loro complesso potrebbero non essere in grado di spiegare alcuni risultati difficili da comprendere. Ad esempio, nello studio delle scimmie menzionato in precedenza, alle scimmie allevate in laboratorio venivano anche mostrati video modificati in modo da mostrare le scimmie selvagge che reagivano con timore non di fronte ai serpenti ma ai fiori e ai conigli giocattolo; ma non ne è derivato alcun apprendimento (Cook & Mineka, 1990).

 

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