La comunicazione non verbale. Caratteristiche e funzioni

Un altro codice basato sull’attivazione del sistema visivo che viene emanato attraverso il corpo è l’aspetto esteriore, che comprende gli attributi fisici più statici (altezza, colore di occhi, capelli, pelle, forma del volto, livello di attrattiva) e meno statici (taglio capelli, tinture, presenza della barba), cura e igiene del corpo, abbigliamento, e altri ornamenti o accessori (tatuaggi, gioielli, oggetti di status). Molti degli attributi di aspetto fisico rientrano in una zona grigia comunicativa perché non sono codificati intenzionalmente come messaggi da parte del codificatore (o emittente: chi emette i segnali), ma possono essere trattati come tali dagli interlocutori (riceventi). Tali segnali possono essere usati, più o meno intenzionalmente, per comunicare la propria identità, le proprie caratteristiche personali, le appartenenze gruppali (di genere, etnica, gruppi di riferimento e/o professionali), e in generale, per la presentazione di sé.

Strettamente correlata all’aspetto fisico è il codice olfattivo, che si riferisce ai segnali non verbali collegati all’odore, inclusi gli odori corporei naturali, deodoranti, profumi. Anche in questo caso, a questi segnali naturali e non intenzionali, come l'odore del corpo non si adattano definizioni rigorose di comunicazione, ma sono considerati, in alcuni ambiti scientifici, parte del repertorio della CNV. Sono utilizzati in modo perlopiù inconsapevole, ma possono avere un forte impatto nella regolazione delle interazioni e delle relazioni.

Un quarto codice non verbale è variamente denominato codice vocale, o paralinguistica e prosodia. Esso comprende tutti i segnali vocalizzati, diversi delle parole stesse, attraverso cui i messaggi vengono espressi ed interpretati. Le caratteristiche rilevanti sono ritmo, volume, tono, i silenzi, le pause, la risonanza, le inflessioni dialettali, e la fluenza. La funzione prominente di questo codice è sicuramente legato all’espressione dei messaggi, per aiutare l’interlocutore nell’interpretazione degli stessi: es. la puntualizzazione di passaggi importanti nel discorso attraverso i picchi di tono (acuti) e l’aumento di volume, o le brevi pause strategiche. Inoltre, regola la gestione della turnazione nella conversazione: ad esempio un calo di tono della voce può indicare la fine del turno del parlante e la possibilità per l’interlocutore di intervenire nella conversazione. Inoltre, i segnali vocali rivelano gli stati emotivi del parlante: è infatti più difficile controllare la voce quando si prova un’emozione molto forte. La voce trasmette anche molte altre informazioni su di sé, sugli atteggiamenti e sulle intenzioni relazionali: si pensi ad esempio, ai silenzi, che, come si dice, possono valere più di mille parole…

Due codici addizionali espressi attraverso il corpo sono i codici di avvicinamento-evitamento. Da una parte il sistema aptico, che si riferisce alla comunicazione attraverso il contatto. Dall’altra, la prossemica, che comprende le distanze interpersonali, le disposizioni spaziali, l’orientazione tra i parlanti e l'uso del territorio come forme di comunicazione. La prossemica è parte di ciò che Hall (1969) ha chiamato “il linguaggio silenzioso” o “la dimensione nascosta” perché si riferisce a messaggi impliciti che sono profondamente impressi nella cultura e tuttavia operano la maggior parte del tempo fuori dalla consapevolezza da parte sia dell’“emittente” che del “ricevente”. Essi sono utilizzati nella regolazione delle relazioni sociali: possono indicare infatti la volontà di iniziare una relazione (avvicinamento), ma anche di mantenerla o cambiarne il livello d’intimità (es. contatto), nonché di chiuderla (evitamento/allontanamento).

Il sistema cronemico si riferisce all'uso e percezione del tempo come sistema di comunicazione. Durante un’interazione, caratteristiche come il lead time, il tempo di attesa, la puntualità e la scansione ritmica della conversazione sono tra la vasta gamma di possibili messaggi cronemici, spesso intenzionali, anche se non sempre del tutto consapevoli. Possono comunicare i rapporti di potere tra le persone e avere un forte impatto sui comportamenti dell’interlocutore. A volte può dare indicazione sul tipo di relazione che intercorre tra gli interlocutori: la sincronizzazione nei tempi e ritmi del parlato è un segnale di interazione positiva tra i parlanti.

Infine, l'ambiente artificiale (costruito dall’uomo) costituisce un altro codice non verbale relativo ai luoghi. Esso comprende elementi come architetture, arredamenti, disposizione dei mobili, temperatura, rumore e illuminazione. Anche questi aspetti possono dare informazioni sulla persona che li usa o li abita (si pensi alla comunicazione di potere che fornisce un ampio ufficio, posto ai piani alti con arredamento lussuoso, oggetti di design e titoli alle pareti). Inoltre l’ambiente costruito può influenzare i comportamenti, le attività nonché le interazioni delle persone che lo fruiscono (es. la luce, il calore, la salubrità dell’aria, i colori, ecc.).

Questi otto codici non verbali si basano su canali visivi, olfattivi, uditivi, tattili, temporali e spaziali per la generazione, la trasmissione, la ricezione e l'interpretazione dei messaggi.

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