Differenze di Genere nella Comunicazione Mediata dal Computer: Tra Stereotipi che Resistono e Nuove Androginie

Nel linguaggio tipicamente femminile e maschile sono state spesso sottolineate due tendenze o scopi contrapposti: l’orientamento alla relazione oppure al potere. Per estensione, tali tendenze sono state esaminate e a volte riscontrate anche nella CMC (Herring, 1993, 2000; Li, 2005). Per esempio, le donne cercano di proteggere e fortificare le loro relazioni attraverso l’offerta di supporto (posso aiutarti?), espressione di empatia (ti capisco…), nell’essere rispettose e gentili verso l’interlocutore; inoltre, esse hanno nella conversazione meno potere e questa caratteristica si evidenzia nella tendenza a fare affermazioni attenuate (non sono sicura che…), a giustificarsi (lo dico perché…), a fare domande, a scrivere messaggi più brevi che ottengono meno risposte rispetto a quanto la controparte maschile non faccia. Il linguaggio degli uomini si contraddistingue per essere maggiormente aggressivo attraverso l’espressione di sarcasmo, imperativi (devi fare così!), parolacce e parole rozze (sei un porco!), e richiami all’azione (ti picchio!), e per l’affermazione di un potere forte attraverso l’utilizzo di presupposti (è chiaro che per essere felice si debba possedere molte cose…), domande retoriche (non è forse vero…?), autopromozioni (sono molto bravo a fare…), affermazioni forti (bisognerebbe eliminarle certe persone…) e un orientamento verso i fatti.

E’ necessario tenere presente che il genere della maggioranza può modificare l’atteggiamento dei partecipanti (Herring, 2000): ad esempio, le donne diventano più aggressive in gruppi a maggioranza maschile e viceversa. Il contesto di una comunicazione può dunque fortemente influenzare il tipo di linguaggio usato portando a volte le persone a produrre un linguaggio tipico di un genere diverso dal proprio (Palomares, 2009).

Anche il genere psicologico ha un’influenza sul linguaggio utilizzato a prescindere dal sesso biologico. Il genere psicologico fa riferimento a caratteristiche e comportamenti definiti per i maschi e per le femmine in un particolare contesto sociale e culturale, vale a dire allo stereotipo di genere. L’adesione a tali stereotipi tipicamente maschili e femminili può tuttavia variare a livello individuale. Il genere psicologico viene solitamente sondato attraverso il Bem’s Sex-Role Inventory (BSRI; Bem, 1974). Questo test è composto da tre gruppi di item che fanno riferimento a caratteristiche ritenute “desiderabili” per il comportamento femminile (prevalentemente espressive), maschile (prevalentemente strumentali) o per entrambi, e definisce quattro possibili profili: maschile, femminile, indifferenziato e androgino. L’ “androginia” (si veda glossario) è data dalla differenza tra le medie dei valori maschili e femminili: minore è tale differenza, maggiore è il livello di androginia. Le persone che ottengono come profilo l’ “androginia”, sebbene abbiano caratteristiche relazionali più vicine al gruppo femminile piuttosto che indifferenziato o maschile, mostrano un maggiore repertorio di tattiche comunicative tra cui scegliere quando interagiscono con gli altri. Più che l’essere nati maschi o femmine sembra quindi importante, per essere efficaci nei contesti sociali, il saper utilizzare in modo flessibile sia caratteristiche maschili, più dirette e strumentali, che femminili, più espressive e affettive (Kim & Aune, 1997).

Le differenze di genere nella CMC

Presenteremo ora alcune caratteristiche specifiche del linguaggio che sono state indagate empiricamente negli studi sulle differenze di genere nella CMC. Vedremo in sintesi: in cosa consiste il linguaggio incerto, le differenze quantitative e qualitative nell’espressione delle emozioni, in che modo stereotipi e pregiudizi permangono in questo tipo di comunicazione e infine quali sono gli obiettivi e gli argomenti di conversazione.

Il linguaggio incerto

Un elemento messo in evidenza da molti studi è l’uso maggiore da parte delle donne di un linguaggio incerto, in inglese tentative language. Il linguaggio incerto si caratterizza per alcuni elementi specifici quali forme di presa di distanza (dall’inglese hedge), come “forse”; rinunce, come “ma non sono sicuro”; domande etichetta (tag questions), come “giusto?” (Amir, Abidin, Darus, & Ismail, 2012; Dalampan, 2006; Palomares & Lee, 2010).

Nonostante questo tipo di linguaggio sia spesso citato come una caratteristica assodata del modo di esprimersi femminile, alcune evidenze empiriche (Palomares, 2004, 2009; Palomares & Lee, 2010) ci mostrano come questo elemento possa variare molto in base al livello di salienza di genere del contesto in cui i due sessi comunicano, ovvero quanto diventa importante nella situazione essere maschi o femmine. Inoltre questa caratteristica, più che essere legata ad un genere, è legata alla conoscenza o meno di un determinato argomento.

Riferimenti a emozioni

Diversi studi sottolineano che le donne, mentre parlano o scrivono, usano più emozioni rispetto agli uomini. Anche se recentemente è stato dimostrato come anche questa differenza sia influenzata dal contesto comunicativo (Palomares & Lee, 2010; Palomares, 2004), la maggior parte degli studiosi è concorde nell’affermare che il riferimento ad emozioni sia tipico del linguaggio femminile (Mulac, Bradac, & Gibbons, 2001).

Autore/i dell'articolo

Newsletter

Keep me updated about new In-Mind articles, blog entries and more.

Facebook