Che Cosa Significa “Moralità”? Differenze Individuali Legate all’Ideologia Politica

Keywords: Ideologia politica; moralità; teoria dei fondamenti morali; sensibilità al disgusto

 

Una peculiarità degli esseri umani sembra essere la dimensione morale, caratteristica di primaria importanza anche nel giudizio sociale. Tuttavia, il termine moralità si presenta come un vocabolo piuttosto generico all’orecchio comune, indicando soltanto il fatto che la condotta di un individuo possa conformarsi o meno a determinati canoni o standard. La moralità gode, quindi, di una duplice natura: Da un lato si caratterizza come dimensione universale per la priorità che esercita nel giudizio sociale, ma dall’altro, proprio per l’autonomia data al singolo individuo nella “conoscenza del bene e del male,” si connota per la sua specificità individuale. Rappresentativa del secolare dibattitto filosofico sul tema è senz’altro la lapidaria affermazione del filosofo Kant “Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me” (Kant, 2012).

Nello specifico, questo contributo intende proporre una riflessione rispetto ad una serie di differenze individuali legate al significato attribuito alla parola moralità, in particolare in relazione alle discrepanze tra persone che supportano diverse ideologie politiche. Nonostante, infatti, già dagli anni ‘60 si sia iniziato a parlare di “fine dell’ideologia” (ad es., Jost, 2006), la ricerca scientifica che ruota attorno all’argomento è sempre stata molto fiorente ed oggi, grazie forse a nuovi strumenti di indagine, si riscontra un rinnovato e vivo interesse per la ricognizione delle radici profonde dell’ideologia politica, tanto da poter parlare di “fine della fine dell’ideologia” (Jost, 2006). Questa fine della fine è caratterizzata anche dall’inizio di un nuovo approccio nello studio di questo argomento: un approccio più scientifico, allo scopo di comprendere i correlati e l’origine dell’ideologia politica. Alcuni studi hanno, infatti, messo in luce correlati dell’ideologia che rimandano a fattori cognitivi molto profondi (ad es., Amodio, Jost, Master, & Yee, 2007). Prima di descrivere alcuni di questi lavori, riteniamo importante definire il significato che in questo contesto assumono i termini di conservatore e progressista (o “liberal” seguendo la terminologia anglosassone). 

 

Dalla prospettiva della psicologia sociale cognitiva, l’ideologia politica può essere descritta come una struttura funzionale all’individuo per gestire determinati bisogni e motivazioni, come ad esempio ridurre l’incertezza, l’ansia, la paura e l’ambiguità (ad es., Jost, Federico, & Napier, 2009; Jost, Nosek, & Gosling, 2008). In quest’ottica, conservatori e progressisti si differenziano soprattutto per il loro diverso atteggiamento nei confronti del cambiamento. I conservatori appaiono caratterizzati, ad esempio, da un maggiore attaccamento alla tradizione e da un maggiore rifiuto dell’ambiguità; al contrario, i progressisti sembrano più aperti al cambiamento, riuscendo meglio a tollerare le situazioni incerte e ambigue. Da questa definizione si evince che la distinzione tra conservatori e progressisti qui proposta riflette solo in parte il bipolarismo politico italiano tra centro-destra e centro-sinistra, e sembra quindi andare oltre la mera affiliazione partitica. Infatti, l’ideologia politica così descritta correla con preferenze, atteggiamenti e comportamenti che travalicano la sfera politica, così da poter concludere che l’uomo è un animale ideologico in diversi ambiti (Jost et al., 2008; Tomkins, 1963, 1965). Emergono spesso curiose differenze, ad esempio, nei profili di personalità (ad es., Caprara & Zimbardo, 2004), negli stili cognitivi (ad es., Jost, Glaser, Kruglanski, & Sulloway 2003), nelle reazioni automatiche in risposta a stimoli negativi (ad es., Carraro, Castelli, & Macchiella 2011; Castelli & Carraro, 2011), così come nelle risposte neurali (ad es., Amodio et al., 2007) e fisiologiche (Oxley et al., 2008), nonché nelle misure volumetriche di alcune strutture cerebrali come l’amigdala destra (Kanai, Feilden, Firth, & Rees, 2011), regione coinvolta nelle risposte fisiologiche e comportamentali alla paura.

Autore/i dell'articolo

Newsletter

Keep me updated about new In-Mind articles, blog entries and more.

Facebook