Altruisti, cooperativi e morali: Perché è più facile esserlo domani che oggi

Se la distanza psicologica non promuove l’empatia, allora è probabile che la prosocialità derivante dall’alto construal rifletta solo il fatto che i valori e l’orientamento morale, essendo guide astratte e decontestualizzate del comportamento, siano più influenti quando le persone pensano in modo astratto piuttosto che concreto. Tuttavia, bisogna osservare che la giustizia, l’equità, la moralità e l’altruismo non sono gli unici valori o guide astratte che influenzano il comportamento. In alcuni casi, valori di opposta natura come, ad esempio, quelli di potere e di edonismo (Schwartz, 1992) sono compresenti o dominanti. Secondo l’ipotesi generale, anche l’influenza di questi valori dovrebbe essere massimizzata quando le persone adottano l’alto livello di construal (Eyal, Sagristano, Trope, Liberman, & Chaiken, 2009; Torelli & Kaikati, 2009). Basandosi su questo ragionamento Giacomantonio, De Dreu, Shalvi, Sligte e Leder (2010) hanno ipotizzato che, quando indotte ad adottare un alto livello di construal, le persone con valori orientati alla cooperazione si sarebbero comportate in modo ancor più cooperativo mentre quelle con valori orientati alla competizione si sarebbero comportate in modo ancor più competitivo. Gli autori hanno trovato evidenza a sostegno di questa ipotesi nell’Ultimatum Game (si veda glossario). Ai partecipanti veniva richiesto di fare una proposta ad una controparte su come dividere una somma di denaro (€ 100). In questo tipo di compito, proposte vicine ad una divisione 50-50 sono considerate cooperative. La differenza tra le offerte delle persone con orientamento cooperativo e con orientamento competitivo era massima quando alle persone era stato richiesto, prima di fare l’offerta, di focalizzarsi su cosa avrebbero fatto tra un anno (alta distanza psicologica). Tale differenza si annullava quando i partecipanti riflettevano su cosa avrebbero fatto il giorno successivo (bassa distanza psicologica). In altre parole, la distanza psicologica promuoveva l’impatto dei valori adottati dall’individuo a prescindere dalla loro natura cooperativa o competitiva. 

Conclusioni

Anche se molto recente, lo studio dell’impatto della distanza psicologica sul comportamento prosociale si è rivelato produttivo e utile. Grazie alle ricerche condotte sappiamo che riflettere su eventi o persone lontane ci aiuta a comportarci in accordo con i nostri valori più astratti. Poiché i valori legati all’altruismo, alla cooperazione, all’equità e la giustizia sono spesso più radicati e salienti, allora la distanza psicologica funzionerà come un promotore della prosocialità. Sappiamo anche che se la distanza psicologica si affianca a valori stabilmente o temporaneamente orientati alla competizione e all’egoismo, gli esiti in termini di prosocialità saranno negativi. 

Queste ricerche ci aiutano anche a capire come valutiamo gli altri. A questo proposito, Eyal e collaboratori (2008) hanno dimostrato che le azioni immorali commesse dagli altri verranno giudicate in modo più severo rispetto a quelle commesse da noi stessi. Infatti, quando valutiamo le azioni di un’altra persona invece che le nostre, la distanza sociale esistente tra noi e l’altro ci porterà ad utilizzare un alto livello di construal e a dare giudizi basati sui valori astratti legati alla moralità. Come risultato, saremo più severi in termini di moralità con gli altri che con noi stessi.

Gli studi condotti finora non ci dicono molto delle motivazioni che variano insieme alla distanza psicologica e che possono influenzare la prosocialità a prescindere dal livello di construal o dai valori dell’individuo. Ad esempio, gli individui cooperano maggiormente con i membri del proprio gruppo rispetto ai membri di un altro gruppo sebbene i primi siano psicologicamente prossimi mentre i secondi siano distanti. In altre parole, gli incentivi materiali o psicologici a cooperare con il proprio gruppo e a competere con l’altro superano gli effetti della distanza psicologica. In quali altri casi questo avviene? In quali casi la distanza psicologica produce motivazioni che ostacolano la cooperazione? Ci auguriamo che altre ricerche sul tema ci aiutino a rispondere a queste domande. 

Glossario

Distanza Psicologica: Un oggetto o evento è psicologicamente distante quando non è collocato nel qui e ora e quindi non è accessibile all’esperienza diretta. La CLT distingue quattro forme di distanza psicologica: temporale (ora vs. dopo) , spaziale (vicino vs. lontano), sociale (amico vs. estraneo oppure sé vs. altri) e probabilistica (probabile vs. improbabile). 

Livello di Construal: Si riferisce al livello di astrazione, coerenza interna, inclusività e schematicità di una rappresentazione. L’alto livello di construal indica rappresentazioni astratte e schematiche che includono solo aspetti essenziali e centrali dell’oggetto o evento. Il basso livello di construal indica rappresentazioni più concrete e dettagliate basate sugli elementi contestuali e secondari. L’alta distanza psicologica da un oggetto o evento determina un alto livello di construal.

Ultimatum Game: Gioco negoziale creato dagli economisti comportamentali per esaminare la razionalità dei decisori (Guth, Schmittberger, & Schwarze, 1982). Il gioco prevede la presenza di un proponente e di un ricevente. Il proponente effettuerà un’offerta alla controparte riguardante la divisione di una certa quantità di un bene. Il ricevente potrà accettare o rifiutare. Nel caso accettasse, il bene verrà diviso secondo quanto proposto. Nel caso rifiutasse, entrambi i giocatori non riceveranno il bene oggetto della spartizione. 

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