Altruisti, cooperativi e morali: Perché è più facile esserlo domani che oggi

Gli effetti della distanza psicologica possono andare oltre il comportamento d’aiuto e influenzare anche il modo in cui vediamo gli altri e in particolare il grado di intolleranza provato nei confronti di gruppi non-normativi (ad es., islamici e omosessuali). Luguri, Napier e Dovidio (2012) hanno ipotizzato e trovato che la distanza psicologica promuove una maggiore attenzione alla giustizia e all’equità poiché questi sono valori (si veda glossario) astratti. Come conseguenza il pregiudizio nei confronti dei gruppi non-normativi diminuisce quando le persone sono indotte ad utilizzare l’alto livello di construal. È interessante notare che in questo caso gli autori hanno utilizzato una procedura meno comune per spingere le persone ad adottare un alto livello di construal. Infatti, mentre nella maggioranza degli studi riportati fino ad ora veniva variata la distanza psicologica degli eventi o oggetti da valutare collocandoli, ad esempio, lontani nello spazio o nel tempo, Luguri e collaboratori. hanno variato direttamente il livello di astrazione dei pensieri. Più nello specifico, nella condizione di alto livello di construal, i partecipanti leggevano una parola (ad es., cane) e dovevano indicare di quale categoria facesse parte (ad. es., mammiferi o, ancora più in generale, animali). Nella condizione di basso livello di construal, invece, i partecipanti dovevano indicare un esempio specifico del termine presentato (ad es., pastore tedesco o un nome proprio di cane come Pippo o Fido). Questa procedura, ripetuta venti volte, è in grado di spingere le persone a pensare in modo astratto o concreto. 

Cooperazione

Un tipo di situazione in cui la cooperazione riveste un ruolo fondamentale è la negoziazione. Esiste ormai ampia evidenza del fatto che la distanza psicologica e l’alto livello di construal possano favorire soluzioni più soddisfacenti per le diadi che negoziano. Oltre alla tendenza alla prosocialità, questo effetto può essere attribuito ad una molteplicità di fattori. L’alto livello di construal, infatti, aiuta nel fare concessioni più oculate sia aumentando la propensione a considerare gli argomenti negoziali in modo simultaneo (Henderson, Carnevale, & Trope, 2006), sia enfatizzando l’importanza degli interessi centrali e riducendo quella degli argomenti meno importanti (Giacomantonio, De Dreu, & Mannetti, 2010). Inoltre, l’alto livello di construal aiuta i negoziatori ad affrontare in modo creativo e costruttivo gli argomenti negoziali più difficili (De Dreu, Giacomantonio, Shalvi, & Sligte, 2009).

L’altra faccia della medaglia della Distanza Psicologica 

Le ricerche discusse fino a questo punto lasciano poco spazio a visioni alternative: la distanza psicologica e il livello di construal promuovono la prosocialità in tutte le forme qui considerate. Tuttavia, sono stati condotti alcuni studi che invitano alla cautela nell’interpretare e generalizzare i risultati delle ricerche discusse sopra.

McCrea, Wieber e Myers (2012), in parziale contraddizione con Luguri e colleghi, (2012), hanno trovato che l’alto livello di construal promuove l’utilizzo di stereotipi sociali. Secondo gli autori, infatti, il pensiero astratto porta a giudicare gli altri (ma anche sé stessi) come più simili agli altri membri della categoria di appartenenza più saliente (ad es., bianchi, meridionali, omosessuali) promuovendo così l’utilizzo degli stereotipi. 

Woltin, Corneille, Yzerbyt e Förster (2011) hanno invece trovato che uno stile di elaborazione concreto, piuttosto che astratto, promuove l’empatia affettiva nei confronti dell’altro. Questo risultato esclude il fatto che la prosocialità delle persone con alto livello di construal sia dovuta ad una maggiore empatia e spinge a pensare che, nelle situazioni in cui l’empatia sia un requisito fondamentale per la prosocialità, si assisterà ad un rovesciamento degli effetti fino ad ora evidenziati. 

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