Altruisti, cooperativi e morali: Perché è più facile esserlo domani che oggi

È importante notare che rappresentazioni astratte verranno adottate in merito a oggetti distanti a prescindere dal tipo e dal dettaglio delle informazioni disponibili (Trope, Liberman, & Wakslak, 2007). Ad esempio, Liberman, Sagristano e Trope (2002) hanno chiesto ai partecipanti di raggruppare in categorie omogenee circa quaranta oggetti da campeggio elencati in una lista. Sebbene la descrizione degli oggetti rimanesse costante, quando ai partecipanti veniva detto che il campeggio si sarebbe tenuto in un futuro lontano, essi creavano un numero minore di categorie ma più ampio (ad es., 4 categorie da 10 oggetti invece di 8 da 5 oggetti) rispetto a quando veniva detto che il campeggio si sarebbe tenuto in un futuro vicino. Poche categorie molto ampie sono indice della tendenza a pensare in modo astratto e schematico. 

Una conseguenza particolarmente importante della distanza psicologica risiede nel fatto che la distanza aumenta l’influenza sul comportamento degli elementi primari o sovraordinati rispetto a quelli secondari e subordinati (Sagristano, Trope, & Liberman, 2002). In altre parole, la distanza psicologica determina se il nostro modo di pensare e comportarci rifletterà una maggiore enfasi sulle caratteristiche primarie (ad es.,, lo scopo di una condotta) o su quelle secondarie (ad es., i mezzi con cui portiamo a termine l’azione) di una situazione.

Psicologicamente Distanti eppure Prosociali

Come possono la distanza psicologica ed il livello di construal influenzare i giudizi e le valutazioni rispetto alle condotte prosociali degli individui? L’idea che fino ad ora ha ricevuto maggiore sostegno è che i principi morali e altruistici che regolano le valutazioni morale e la condotta prosociale siano concetti astratti e sovraordinati poiché trascendono la specifica situazione e sono validi a prescindere dalle caratteristiche del contesto in cui l’azione o l’evento sono situati. Data quindi la loro natura astratta, i principi e le regole morali universali (ad es.,, mentire è sbagliato) ricevono maggiore enfasi quando le persone adottano un alto livello di construal. Quando invece le persone adottano un basso livello di construal, le caratteristiche del contesto (ad es.,, se la menzogna è stata detta a fin di bene) diventeranno più influenti sui giudizi di natura morale. Questa differente enfasi posta sui principi morali dipende quindi dalla distanza psicologica con cui ci raffiguriamo l’evento e, come vedremo, è in grado di influenzare radicalmente le nostre decisioni e comportamenti morali, la propensione all’altruismo e alla cooperazione. 

Giudizi, comportamenti ed emozioni morali

Eyal, Liberman e Trope (2008) hanno per primi formulato l’idea che la giustizia ed il ragionamento morale siano promossi dall’alto livello di construal. Coerentemente con questo ragionamento, gli autori hanno trovato che gli individui giudicavano come più lodevoli azioni moralmente giuste e virtuose (ad es.,, adottare un bambino disabile) e come maggiormente deplorevoli alcune trasgressioni morali (ad es.,, mangiare il proprio cane o pulire la casa con la bandiera nazionale) quando esse venivano descritte in un futuro distante (per risultati molto simili si veda anche Agerström e Björklund, 2009b). 

In modo molto simile, Agerström e Björklund (2009a) hanno mostrato che l’alto livello di construal spingeva le persone ad adottare un comportamento moralmente raccomandabile in diversi contesti. Ad esempio, l’alto livello di construal rendeva le persone più propense ad aderire alla raccolta differenziata (anche a fronte di un elevato costo personale) o a tornare in un bar a saldare un conto non pagato da un conoscente. 

Questi risultati si possono meglio comprendere se si considera che la distanza psicologica massimizza l’impatto di alcune emozioni sociali originate dalle violazioni morali proprie o altrui come la colpa, la vergogna ed il risentimento. Agerström, Björklund e Carlsson (2012) hanno trovato che le persone tendevano a riportare maggiore vergogna per aver mentito ad un amico quando immaginavano di mentire in un futuro lontano piuttosto che vicino. Queste emozioni possono essere considerate il “motore” che spinge a non commettere violazioni morali e a valutarle più duramente quando le persone ragionano in modo astratto. 

Altruismo e Intolleranza

Sebbene possa sembrare paradossale, a questo punto non dovrebbe stupire il fatto che, nelle relazioni interpersonali, una maggiore distanza psicologica si traduca in maggiore altruismo e propensione all’aiuto. Ad esempio, alcuni studenti erano maggiormente intenzionati ad aiutare un ricercatore partecipando ad un’intervista quando gli veniva detto che questa sarebbe stata effettuata in un futuro lontano (Agerström & Björklund, 2009a). Allo stesso modo, nel futuro lontano, le persone erano più propense a donare soldi a persone povere del Darfur (Agerström & Björklund, 2009b). 

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