Affrontare la Morte in Età Avanzata: Alcune Prospettive sulla Gestione del Terrore Durante l’Invecchiamento (traduzione italiana)

In sintesi, con l’avanzare dell'età, diventa sempre più difficile vedere la morte come un problema astratto che riguarda il lontano futuro. L’avvicinarsi della morte richiede un cambiamento e non tutte le persone anziane cambiano il modo in cui si riferiscono alla morte, adottando un approccio più flessibile, tollerante, e socialmente orientato agli ultimi anni della loro vita. La minore sicurezza emotiva crea un impulso per ricercare nuove fonti di significato e di autostima. Per modificare il modo di affrontare la morte e la vita occorrono però delle risorse. Finora, i nostri studi indicano il funzionamento esecutivo come una risorsa particolarmente importante in questo senso. Questo ha senso, poiché la regolazione dei propri obiettivi e significati richiede una notevole flessibilità e adattabilità. L’aspetto positivo è che molti anziani sembrano in grado di fare questa transizione verso una flessibilità, che gioca un ruolo importante per adattarsi positivamente alle sfide dei loro ultimi anni.

Ricerche future

Considerato ciò che è stato rilevato finora riguardo alle risposte degli anziani alla salienza della morte, può essere che molti di loro gestiscano le proprie preoccupazioni relative alla morte in modo particolarmente costruttivo, cosa che il resto di noi potrebbe emulare. Un passo successivo sarebbe comprendere meglio ciò che permette agli anziani con un elevato funzionamento di reagire in modo pro-sociale. Una possibilità è che vedono la morte in un modo più realistico e concreto, il che permette loro di identificarsi con la continuità della vita in maniera più profonda e meno superficiale.

Tornando alla saggezza di Oliver Wendell Holmes, si ricorda la sua affermazione che "Il giovane conosce le regole, ma il vecchio conosce le eccezioni." La ricerca futura dovrà individuare le strategie o i fattori protettivi che solo gli anziani sono in grado di utilizzare per scongiurare l'atteggiamento difensivo negativo che i giovani in genere mostrano in risposta ad una maggiore consapevolezza della morte. Ad oggi è chiaro che il funzionamento esecutivo è uno di quei fattori protettivi legati alle reazioni orientate positivamente, ma certamente altre variabili entrano in gioco. Il processo d’invecchiamento può comportare processi emotivamente e fisicamente dolorosi, e la ricerca finora non ha affrontato come il numero e l'intensità delle perdite emotive o le condizioni di salute croniche abbiano un impatto sulla consapevolezza della mortalità. Abbiamo anche considerato la possibilità che ci possano essere situazioni peggiori della morte – forse il vivere con una condizione di salute gravemente limitante fisicamente o cognitivamente. In effetti, la ricerca che riguarda la "preoccupazione sulla demenza" suggerisce che il decadimento cognitivo è un motivo significativo di preoccupazione per gli adulti di mezza età e gli anziani (ad es., Kessler, Bowen, Baer, Froelich, & Wahl, 2012). La perdita di memoria può rappresentare un'ansia esistenziale riguardante la scomparsa di se stessi, piuttosto che la morte fisica – anzi, la persona con sei, sette o otto decadi alle spalle può avere la sensazione di svanire con la perdita dei propri ricordi personali. Può essere che la paura della morte fisica diventi meno pressante rispetto alla paura di vivere una vita non dignitosa. Andando avanti, vediamo due direzioni chiave per nuove ricerche e la considerazione delle applicazioni reali. In primo luogo, individuando i modi in cui gli anziani sviluppano delle risposte orientate positivamente verso la mortalità, si potrebbe fornire una modalità che persone di età diverse potrebbero adottare per ridurre il proprio atteggiamento difensivo. In secondo luogo, attraverso la comprensione delle paure esistenziali che gli anziani avvertono, a parte la morte, i medici potrebbero affrontare queste paure (ad es., la perdita della memoria e la perdita di persone care in modo più diretto). Questo per alleviare le pene inevitabili che comporta l’invecchiamento.

Glossario

Difese distali. Riguardano pensieri di morte che indirettamente proteggono la propria visione culturale del mondo e il rafforzamento dell'autostima. Esempi sono la difesa della propria visione culturale attraverso la valutazione sempre più positiva di coloro che la sostengono e una valutazione sempre più negativa di coloro che la violano.
Difese prossimali. Riguardano pensieri di morte e comportamenti volti a negare/ritardare la morte. Un esempio è la negzione della propria vulnerabilità alla morte e una maggiore volontà di impegnarsi in comportamenti salutari che possano prevenire la morte.
Salienza della morte. È uno stato di maggiore accessibilità dei pensieri legati alla morte, che negli studi viene tipicamente raggiunto ponendo alle persone domande sulla propria morte, mostrando video raffiguranti vittime, o mostrando un'impresa di pompe funebri.

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